Giacomo Tortu è indicato come presunto mandante delle intercettazioni illegali su Marcell Jacobs, generando un effetto collaterale negativo: rovina la favola dell'oro della 4x100 ai Giochi di Tokyo 2020. Dopo i successi olimpici, la negatività nei confronti di Jacobs aumentò quando voci infondate si diffusero riguardo a una presunta positività, rivelandosi poi false. Nonostante le evidenze che certificavano l'onestà della sua performance, queste voci alimentarono scetticismo.
Nel settembre 2021, Tortu tentò di raccogliere prove nei referti ematici per "incastrare" Jacobs, un atto illecito visto il rigoroso controllo antidoping a cui era sottoposto Jacobs. L'opinione pubblica, ignara delle dinamiche, assistette a una crescente tensione nella staffetta italiana che si rifletté su Jacobs, costretto a saltare la stagione 2022, mentre Tortu subì un’involuzione nelle sue prestazioni.
Nonostante la 4x100 sia riuscita a mantenere alcuni successi, le rivalità interne tra i due atleti destabilizzarono il clima. I risultati si sono alternati, con un argento ai Mondiali del 2023 ma senza podi a Parigi 2024. Filippo Tortu ha dovuto affrontare accuse di non meritare il posto nella squadra, mentre il presidente della Fidal, Stefano Mei, commenta sull'ingenerosità di spiare Jacobs, segnalando che la questione sarà esaminata dalla procura federale.
Filippo si è dichiarato estraneo al caso, ma l'incertezza sulla sua posizione nella staffetta si fa sentire; non basta più il passato per garantirgli un posto, visto che per competere nel 2024 bisogna correre i 100 metri in 10 secondi netti, un tempo che non raggiunge da anni. La solidità della sua famiglia e la sua protezione sono messe alla prova dall'inchiesta, rappresentando forse la sfida più grande della sua carriera.
Fonte: corriere.it