Momenti di tensione e vergogna al Franchi durante il match tra Fiorentina e Juventus del 22 Novembre 2025. L'arbitro Doveri è stato costretto a interrompere la partita a causa di ripetuti cori razzisti provenienti dalla curva viola nei confronti dell'attaccante bianconero Dusan Vlahovic, ex giocatore della Fiorentina.
Già nei primi venti minuti di gioco, l'atmosfera si era surriscaldata. Dopo una prima segnalazione del capitano della Juventus, Locatelli, per cori discriminatori, l'arbitro aveva avvertito lo speaker dello stadio, minacciando la sospensione definitiva in caso di reiterazione. Purtroppo, la situazione è degenerata poco dopo, in occasione di un'azione controversa: un rigore inizialmente concesso alla Juve per fallo su Vlahovic, poi revocato dopo l'intervento del VAR. In quel momento, sono ripresi con ancora più veemenza gli insulti razzisti verso l'attaccante serbo.
Il capitano della Fiorentina, Luca Ranieri, ha compiuto un gesto significativo, dirigendosi verso la Curva Ferrovia per cercare di placare gli animi e far cessare i cori, nel tentativo di evitare provvedimenti disciplinari più severi da parte dell'arbitro. Il gesto di Ranieri, pur apprezzabile, non è bastato a sedare completamente gli animi, dimostrando quanto il problema del razzismo negli stadi italiani sia ancora profondamente radicato e necessiti di interventi più incisivi.
La reazione di Vlahovic non si è fatta attendere, mostrando nervosismo anche verso la panchina della Fiorentina. L'attaccante, evidentemente provato dalla situazione, ha manifestato il suo disappunto per gli insulti ricevuti, sottolineando come gesti simili siano inaccettabili e dannosi per l'immagine del calcio italiano. Episodi come questo mettono in luce la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di pene più severe per i responsabili di atti razzisti all'interno degli stadi. Le società calcistiche, le istituzioni sportive e le forze dell'ordine devono collaborare attivamente per contrastare questo fenomeno e garantire un ambiente sportivo sano e rispettoso per tutti.
La sospensione della partita è un segnale forte e chiaro: il razzismo non sarà tollerato. Resta da vedere quali saranno le conseguenze disciplinari per la Fiorentina e per i tifosi responsabili dei cori. Si spera che questo episodio possa servire da monito per il futuro, affinché il calcio torni a essere un momento di gioia e condivisione, libero da ogni forma di discriminazione.
Episodi di razzismo negli stadi non sono nuovi nel calcio italiano e internazionale. Negli ultimi anni, diverse campagne di sensibilizzazione sono state promosse per combattere questo fenomeno, ma è evidente che la strada da percorrere è ancora lunga. Oltre alle sanzioni sportive, è fondamentale investire nell'educazione e nella promozione di valori come il rispetto e la tolleranza, soprattutto tra le giovani generazioni. Solo così sarà possibile sradicare definitivamente il razzismo dal mondo del calcio e dello sport in generale.
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