Le polemiche sul campionato di Serie A 1999/2000, quello che vide trionfare la Lazio, non si placano. A distanza di anni, Riccardo Gaucci, figlio dell'allora patron del Perugia Luciano Gaucci, torna a gettare ombre sulla decisiva partita Perugia-Juventus, terminata 1-0 per i padroni di casa e che, di fatto, consegnò lo scudetto ai biancocelesti.
Quel 14 maggio 2000, un violento nubifragio si abbatté sullo stadio Renato Curi, costringendo alla sospensione del match. La partita riprese dopo oltre un'ora, su un campo ai limiti della praticabilità. Un evento che ha alimentato negli anni numerose discussioni e teorie.
"Collina (l'arbitro di Perugia-Juve 2000, ndr) ebbe l'ordine di far giocare per forza quella partita, altrimenti il giorno dopo sarebbe successo il finimondo", ha dichiarato Gaucci junior al podcast Pro Football. Secondo le sue affermazioni, la decisione di far disputare l'incontro nonostante le condizioni atmosferiche avverse fu presa per motivi di ordine pubblico.
"La Lazio con l'1-1 aveva già vinto il campionato e, se si fosse giocato il giorno dopo, sarebbe stato un caos perché immaginate quanti tifosi biancocelesti sarebbero venuti a Perugia invadendo la città", ha aggiunto Gaucci, ipotizzando scenari di possibili disordini in caso di rinvio.
Le immagini di Pierluigi Collina, all'epoca considerato uno dei migliori arbitri al mondo, che vagava per il campo con un ombrello in mano, palleggiando per testare le condizioni del terreno, sono rimaste impresse nella memoria di molti appassionati di calcio. "Ricordo che Collina cercava disperatamente un pezzo di erba dove la palla potesse rimbalzare", ha raccontato Gaucci.
La partita, ripresa sullo 0-0, vide al 49' il gol decisivo di Alessandro Calori. Un risultato che scatenò la gioia dei tifosi laziali e la delusione di quelli juventini, alimentando al contempo polemiche e sospetti.
"Sembrava un segno del destino: la Juve quel giorno non doveva vincere lo scudetto. Però aveva una squadra talmente forte che, se avesse pensato meno alla pioggia e più a giocare, magari avrebbe segnato due-tre gol", ha concluso Riccardo Gaucci, aggiungendo un pizzico di fatalismo alla vicenda. Va detto che la Juventus di allora era una corazzata, con giocatori del calibro di Zinedine Zidane, Alessandro Del Piero e Filippo Inzaghi.
Già l'anno scorso, un protagonista di quel Perugia, Alessandro Melli, aveva sollevato dubbi sulla partita, affermando che le due squadre avevano provato a mettersi d'accordo per un pareggio, soluzione che avrebbe portato la Juventus allo spareggio. Tuttavia, secondo Melli, i giocatori bianconeri non avrebbero accettato la proposta. Queste dichiarazioni, unite a quelle odierne di Gaucci, contribuiscono ad alimentare un dibattito che, a distanza di oltre vent'anni, è ancora vivo nel mondo del calcio italiano. Resta da capire se le accuse di Gaucci troveranno riscontri o se rimarranno semplici illazioni.
La vicenda di Perugia-Juventus 2000 rappresenta uno dei capitoli più controversi della storia del campionato italiano, un episodio che continua a far discutere e che, probabilmente, continuerà a farlo anche in futuro. Al di là delle polemiche e dei sospetti, resta la certezza di una partita giocata in condizioni estreme, che ha avuto un peso determinante sull'assegnazione dello scudetto e che ha segnato la storia del calcio italiano.