Fino ad oggi, si riteneva che le aziende cinesi fossero principalmente interessate a ottenere componenti semiconduttori dagli Stati Uniti e dai loro alleati, nonché macchinari per la produzione di questi. Tuttavia, le recenti sanzioni cinesi dimostrano che Pechino attribuisce grande valore alla propria produzione nazionale di semiconduttori, limitando il loro export.
Come sottolinea TrendForce, citando documenti ufficiali e altre pubblicazioni, da ora in poi saranno necessarie licenze speciali per l'esportazione di chip logici prodotti con tecnologie inferiori ai 14 nm, oltre che per la memoria a stato solido con più di 256 strati. Questo controllo si estende all’equipaggiamento necessario alla produzione e al testing di tale tecnologia. Anche le tecnologie relative all’uso dell’intelligenza artificiale per scopi militari saranno sottoposte a rigorosi controlli per l'export.
Gli ulteriori vincoli imposti interesseranno anche le tradizionali categorie di materie prime da esportazione, come i minerali delle terre rare, fondamentali per la fabbricazione di magneti impiegati nei dischi rigidi. TrendForce ipotizza un impatto negativo sulla produzione di hard disk da parte di aziende statunitensi come Western Digital e Seagate Technology, complicherebbe loro l'ottenimento delle licenze di esportazione in Cina.
Il controllo sulle esportazioni si estenderà ai processi di raffinamento e lavorazione dei minerali al di fuori della Cina, qualora venissero utilizzate tecnologie e strumenti cinesi. Le autorità cinesi chiederanno alle aziende estere di ottenere licenze se la quota di minerali delle terre rare cinesi nei loro prodotti supera lo 0.1%. La produzione di leghe con tali minerali, come quelle che coinvolgono samario, cobalto, neodimio, ferro e boro richiederà anch'essa l'approvazione regolamentare cinese, anche se realizzata con materie cinesi all'estero.
Parte di queste nuove restrizioni entreranno immediatamente in vigore, mentre il restante sarà operativo dal primo dicembre dell'anno corrente. Con il controllo di circa il 90% delle forniture mondiali di minerali delle terre rare, la Cina ha da tempo sfruttato questa leva nelle negoziazioni commerciali internazionali. L’obiettivo di queste nuove sanzioni è sottolineare come Pechino riconosca e valorizzi il potenziale scientifico e tecnologico nazionale, piuttosto che contare unicamente sulla propria abbondanza di risorse naturali nei rapporti geopolitici.