Negli ultimi 12 mesi, il settore del giornalismo videoludico ha subito una perdita significativa. Secondo i dati di Press Engine, oltre 600 giornalisti specializzati, che collaboravano con testate importanti a livello globale, sono usciti dal database della piattaforma. Un numero simile aveva già lasciato il lavoro nell'anno precedente, senza ricollocarsi in altri media. Questa tendenza allarmante solleva interrogativi sul futuro dell'informazione videoludica.
Si stima che questi 1200 professionisti lavorassero per pubblicazioni di primo piano, inclusi siti web specializzati e generalisti con un'audience di milioni di utenti. La riduzione del personale specializzato nel settore ammonta a circa il 25% in soli due anni. Molti di questi abbandoni hanno interessato testate rinomate come IGN, Polygon e GameSpot. Considerando anche collaboratori freelance e figure part-time, si calcola che i media videoludici abbiano perso oltre 4000 persone da ottobre 2023.
Le ragioni di questa fuga di cervelli sono molteplici. Alcuni giornalisti hanno scelto di cambiare professione, mentre altri sono stati vittime di ondate di licenziamenti che hanno colpito diverse testate dopo la pandemia, tra cui IGN, Fandom, Gamer Network e Valent. Press Engine individua tra le cause principali la mancanza di diversificazione dei contenuti, con una concentrazione eccessiva sui titoli di maggior successo; la scarsa diversificazione delle entrate pubblicitarie, aggravata dalla diffusione degli ad-blocker; l'impatto dell'intelligenza artificiale, che ha portato Google a modificare gli algoritmi di ricerca e a implementare recensioni automatizzate; e la crescente popolarità dei chatbot.
Un'altra tendenza preoccupante è la crescita del modello "Game as a Service" e la consolidazione delle comunità videoludiche sui social media, che riducono la necessità di giornalismo videoludico tradizionale. Le testate devono quindi innovare e trovare nuove strategie per coinvolgere il pubblico, mentre i lettori dovrebbero sostenere attivamente i loro media preferiti, prima che sia troppo tardi. Il giornalismo videoludico si trova di fronte a un bivio cruciale: adattarsi ai cambiamenti del mercato o rischiare l'irrilevanza.
Gli esperti del settore concordano sul fatto che le abitudini dei lettori sono cambiate e che le decisioni di Google hanno avuto un impatto significativo sulle pubblicazioni. Tuttavia, sottolineano anche la mancanza di lungimiranza nella gestione delle testate, la scarsa trasparenza e le aspettative irrealistiche dei proprietari dei media. Secondo loro, una gestione più oculata avrebbe potuto evitare molte delle perdite subite. Il settore si aspetta ulteriori tagli di personale, almeno per un altro anno, e non è detto che il punto più critico sia già stato superato. La crisi del giornalismo videoludico è un problema complesso, con radici profonde e conseguenze potenzialmente gravi per l'informazione e la cultura videoludica.
Per affrontare questa sfida, è necessario un approccio multifattoriale che coinvolga tutti gli attori del settore. Le testate devono diversificare i loro contenuti, esplorando nuovi formati e argomenti, e trovare nuove fonti di finanziamento, come abbonamenti, crowdfunding e partnership con aziende del settore. I giornalisti devono sviluppare nuove competenze, come la capacità di creare contenuti video, di utilizzare i social media in modo efficace e di analizzare i dati. I lettori devono sostenere il giornalismo di qualità, abbonandosi alle loro testate preferite, partecipando alle discussioni online e condividendo i contenuti che ritengono interessanti. Solo attraverso uno sforzo congiunto sarà possibile superare la crisi e garantire un futuro sostenibile per il giornalismo videoludico.
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