Google al centro di una tempesta legale: Risvolti per il futuro del Web

Una sentenza americana obbliga Google a condividere dati con i rivali ma evita misure drastiche, sollevando critiche e dibattiti

Google al centro di una tempesta legale: Risvolti per il futuro del Web

In un processo antitrust di alta rilevanza, un tribunale americano ha emesso una sentenza che obbliga Google a fornire una parte dei suoi dati di ricerca ai concorrenti. Tuttavia, il tribunale ha deciso di non imporre la separazione di Chrome in una società indipendente, né di eliminare la preinstallazione della ricerca Google su Safari. Questa decisione ha suscitato reazioni contrastanti tra i rivali di Google e i legislatori.

Figura prominente tra i critici della sentenza è Gabriel Weinberg, amministratore delegato di DuckDuckGo. Weinberg ha manifestato preoccupazione per il continuo dominio di Google nel settore della ricerca, che, secondo lui, soffoca la concorrenza, compreso il crescente mercato della ricerca basata sull'intelligenza artificiale. Ha dichiarato che la situazione attuale consente a Google di mantenere il suo strapotere, a discapito sia dei concorrenti sia dei consumatori.

Questa non è la prima volta che Google si trova sotto la lente dell'autorità giudiziaria. Nel corso dell'anno passato, il giudice Amit Mehta ha già etichettato Google come monopolio nei settori della ricerca e della pubblicità online. Tuttavia, nel verdetto finale del 2 settembre 2025, ha deciso di non prendere misure estreme, come suggerito dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che aveva proposto di dividere Chrome e Android in entità separate. La corte ha invece optato per una misura che mira a migliorare la trasparenza, ordinando a Google di condividere dati di ricerca con alcuni concorrenti.

Dal punto di vista legislativo, la senatrice Amy Klobuchar ha espresso insoddisfazione per la decisione del tribunale, asserendo che essa rappresenta un segnale forte della necessità di un intervento legislativo. Ha sottolineato l'importanza del suo disegno di legge bipartisan, l'American Innovation and Choice Online Act, per impedire alle grandi piattaforme di utilizzare il loro potere per imporre ingiustamente i propri prodotti sul mercato, danneggiando così consumatori e innovatori.

Tuttavia, non tutti sono contrari alle decisioni della corte. Alcuni esperti, tra cui il presidente dell'Associazione dell'Industria Informatica e delle Comunicazioni, Matt Schruers, hanno elogiato la scelta del tribunale di non far rispettare una divisione obbligatoria degli asset di Google, giudicando che tale misura sarebbe stata dannosa per la concorrenza e i consumatori.

In seno alla stessa Google, rimane il proposito di ricorrere contro la sentenza originale del 5 agosto 2024, in cui l'azienda è stata riconosciuta come monopolista illegale. Gli esperti ritengono che il futuro di Google, così come quello del mercato della ricerca e della pubblicità online, dipenderà fortemente dalle iniziative dei legislatori americani.

Parallelamente, Google si trova a fronteggiare un procedimento giudiziario simile anche in Europa, il che aggiunge ulteriore pressione e complessità alla situazione del gigante tecnologico. Il contesto internazionale e l'incrocio delle legislazioni potrebbero avere effetti significativi non solo sulla strategia aziendale di Google, ma anche sulla regolamentazione globale delle piattaforme tecnologiche dominanti.

Pubblicato Mercoledì, 03 Settembre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 03 Settembre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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