Secondo un'organizzazione benefica, due terzi degli intervistati ritengono che la pubblicità sul gioco d'azzardo sia "onnipresente".

Londra – Quasi due terzi degli adulti britannici ritengono che la pubblicità sul gioco d’azzardo sia ormai “onnipresente”. È quanto emerge da un nuovo sondaggio condotto per conto di GambleAware, che lancia oggi una campagna nazionale per sensibilizzare sui danni provocati dal gioco, soprattutto tra i minori.

L’ente benefico ha inaugurato un’installazione simbolica al centro commerciale Westfield London: 85.000 fiches da poker rappresentano ciascun bambino, tra gli 11 e i 17 anni, che secondo le stime sta subendo danni legati al gioco d’azzardo.

L’indagine, realizzata da YouGov, ha coinvolto oltre 3.000 adulti e 750 giocatori. Tra i dati più allarmanti, il 31% degli intervistati afferma di aver visto la prima pubblicità sul gioco d’azzardo prima dei 17 anni, mentre il 62% dichiara che tali messaggi sono “ovunque”.

Lo stigma che isola

Il 67% dei partecipanti al sondaggio ritiene che esista ancora uno stigma significativo nei confronti di chi soffre a causa del gioco. Secondo GambleAware, questo ostacolo impedisce a molte persone di cercare aiuto. Oltre un quarto (28%) dei giocatori problematici ammette di nascondere le proprie abitudini a familiari e amici. Il 24% di chi subisce i danni più gravi non chiede supporto per vergogna o imbarazzo.

“È il momento di avviare un dibattito nazionale aperto e privo di giudizio sui danni del gioco d’azzardo”, ha dichiarato Zoe Osmond, CEO di GambleAware. “La nostra quotidianità è invasa dalla pubblicità che normalizza un’attività rischiosa. Vogliamo che le persone sappiano che non sono sole”.

L’appello: regole più severe e più consapevolezza

GambleAware, insieme a partner come Nationwide, la Football Supporters' Association, la National Gambling Support Network e altre 20 organizzazioni, chiede regole più stringenti sulla pubblicità e un’azione condivisa per ridurre lo stigma.

Kathryn Townsend, responsabile per la vulnerabilità dei clienti presso Nationwide, ha ribadito l’impegno del gruppo: “Abbiamo introdotto un blocco del gioco con un periodo di recesso di 72 ore. Ma serve uno sforzo collettivo tra governo, industria e terzo settore per combattere i danni finanziari e sociali del gioco eccessivo”.

Anche il governo interviene nel dibattito. La ministra per il gioco d’azzardo, baronessa Twycross, ha sottolineato l’importanza della campagna: “Abbiamo introdotto una nuova imposta sui profitti del gioco per raccogliere 100 milioni di sterline l’anno, destinati a prevenzione, ricerca e cura. Vogliamo rafforzare le tutele con limiti alle puntate online e regole più severe sul marketing”.

La risposta dell’industria

Il Betting and Gaming Council (BGC), che rappresenta gli operatori del settore, ha risposto sottolineando che i suoi membri “adottano una tolleranza zero” sul gioco minorile. “La pubblicità segue linee guida rigide, con messaggi di gioco sicuro ben visibili”, ha dichiarato un portavoce.

Secondo la Gambling Commission, le forme più comuni di scommesse tra i minori includono giochi arcade legali e scommesse tra amici o familiari, non legate ai membri del BGC.

Negli ultimi quattro anni, il settore ha versato oltre 170 milioni di sterline in contributi volontari per combattere il gioco problematico, di cui 50 milioni solo nel 2024.

Dove chiedere aiuto

GambleAware invita chiunque sia in difficoltà a consultare il proprio sito web o contattare la National Gambling Helpline al numero 0808 8020 133, attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il servizio è gratuito, riservato e disponibile per chiunque abbia bisogno di consigli o supporto.