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L'antica e affascinante città di Venezia, con le sue splendide calli e i famosi canali, è attualmente sotto l'assedio di un problema crescente: l'imperversare delle borseggiatrici. Nonostante le bellezze iconiche come piazza San Marco e il ponte di Rialto attirino milioni di visitatori ogni anno, essi si trovano spesso nel mirino di astute donne che operano indisturbate. Recentemente, le telecamere del programma "Fuori dal coro" hanno gettato nuova luce su questa incresciosa situazione, mostrando come queste individue riescano a mescolarsi ai turisti e a compiere i loro furti con grande disinvoltura.
Questi episodi non sono nuovi, ma l'aggravarsi della situazione ha richiamato l'attenzione mediatica e ha suscitato preoccupazione tra le autorità locali. Una delle strategie recentemente adottate dalle borseggiatrici è quella di eludere il contributo di accesso di cinque euro, recentemente introdotto dal comune veneziano come misura per gestire l'afflusso di visitatori e limitare i risvolti negativi del sovraffollamento turistico. Nonostante gli sforzi delle forze dell'ordine e le segnalazioni fatte sul campo, si tratta di una prova di quanto queste donne siano ben organizzate e abili nel muoversi sotto i radar dei controlli.
Luigi Brugnaro, il sindaco di Venezia, ha espresso il suo sconforto in merito alla facilità con cui queste donne eludono la giustizia. "Non ci sono parole per descrivere questa situazione - ha commentato con amarezza -. È una questione esagerata. Troppo spesso, anche dopo esser state arrestate, queste persone ritornano subito libere per via delle maglie larghe della legge." Questo parere non è isolato, poiché molte autorità condividono la frustrazione per un sistema giudiziario che sembra essere disarmato di fronte alle sfide poste da tali crimini ripetuti.
Il problema non è confinato solo a Venezia. Anche città come Milano stanno affrontando un simile aumento di furti e borseggi, con episodi sempre più audaci persino sui mezzi pubblici. Di recente, un evento in metropolitana ha visto quattro borseggiatrici causare panico, bloccando il treno e scaricando un estintore sulla folla.
Tornando alla laguna, l'inviata di Rete 4 ha più volte segnalato queste immersioni illegali della città veneziana, tentando di coinvolgere la polizia locale nel monitoraggio attivo e nella registrazione di eventuali sospetti. Tuttavia, con le risorse a disposizione e le criticità delle normative vigenti, l'attuazione di misure preventive e repressive si rivela spesso complicata.
Alla radice di questo problema si trova una normativa che molti definiscono obsoleta, che sembra concedere una libertà quasi impunita che mina non solo la sicurezza dei residenti e dei turisti, ma anche l'immagine stessa della città. Come spiegato dallo stesso sindaco, ripetuti scippi e l'assenza di una vera deterrenza gettano un'ombra negativa sull'esperienza dei visitatori.
L'intero scenario richiede una risposta non solo a livello locale, ma anche nazionale, con revisione delle leggi e conseguente rafforzamento delle misure punitive. Solo così Venezia, come altre città colpite, potrà veramente difendere il suo patrimonio culturale e turistico, garantendo un ambiente sicuro e accogliente per tutti.
