Il deputato Romano ha presentato un’interrogazione a risposta orale al Ministro dell’economia e delle finanze, rivolta alla Camera dei Deputati, incentrata sul mercato delle scommesse ippiche. L'interrogazione si focalizza in particolare sul rapporto concessorio e sul versamento del “Minimo Garantito” nel contesto del riordino del settore dei giochi, come previsto dalla delega fiscale. Il decreto del Presidente della Repubblica n. 69 del 1998 ha apportato significative modifiche alla gestione dell’economia delle scommesse ippiche, trasferendo le competenze dalla Unione Nazionale Incremento Razze Equine al Ministero dell’economia e al Ministero dell’agricoltura.
Questo decreto ha imposto alle agenzie ippiche esistenti l’obbligo di versare il “Minimo Garantito”, un importo annuale che non è più calcolato in base alla raccolta effettiva ma che è parametrato sulle scommesse raccolte nell’anno precedente alla riforma. Per le nuove concessioni bandite nel 2000, il minimo è fissato sulla base dell’importo offerto nei bandi di gara. Dal 2001, le centinaia di imprese che operano con concessione dello Stato nel settore delle scommesse ippiche hanno denunciato una serie di condizioni di mercato sfavorevoli e ritardi nelle azioni delle amministrazioni concedenti nell’attuazione degli obblighi previsti dalle convenzioni di concessione. Queste imprese hanno avviato vari giudizi arbitrali, come previsto nelle loro convenzioni stipulate, per cercare di far valere i loro diritti.
Il problema delle scommesse illegali
L’espansione delle scommesse illegali, in particolare quelle online, costituisce un ulteriore problema. Secondo i dati forniti da Agipro nel 2023, il fenomeno delle scommesse illegali è stimato intorno ai 18,5 miliardi di euro all’anno.
La situazione ha avuto un primo riscontro nel 2003, con la sentenza nota come “lodo Di Maio”, seguita da numerosi altri lodi che hanno accolto le istanze dei concessionari. Questi lodi hanno riconosciuto l'impatto dei fenomeni menzionati sul rapporto concessorio, stabilendo un incremento del corrispettivo per i concessionari, variabile tra il 12 e il 18% del corrispettivo stesso, per il periodo dalla raccolta delle scommesse ippiche dal 2000 fino alla scadenza della concessione.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha contestato i giudizi arbitrali, dando vita a un lungo contenzioso che ha coinvolto il TAR del Lazio e anche la Corte Costituzionale. Questa situazione ha costretto gli operatori a presentare esposti e diffide per evidenziare il fatto che il mancato rispetto degli arbitrati ha raddoppiato il debito dello Stato, derivante da oltre 20 anni di interessi e rivalutazione economica.
Dall'inizio del 2022, l’Agenzia per le Dogane e i Monopoli ha intrapreso un’azione intensificata di recupero delle somme già compensate, comprensiva dell'invio di cartelle esattoriali dal valore di centinaia di migliaia di euro per ciascun operatore.
I concessionari, da parte loro, hanno proposto più volte di firmare una transazione con i creditori, suggerendo di rinunciare alla parte del credito relativa a interessi e rivalutazione e ottenendo numerosi pareri favorevoli dall'Avvocatura dello Stato, come sottolineato dal deputato nelle sue premesse.
In conclusione, il deputato di Noi Moderati ha chiesto al Ministro se sia a conoscenza della situazione attuale e quali iniziative intenda intraprendere per affrontare tali problematiche, anche in considerazione del riordino del settore giochi previsto dalla delega fiscale.
Fonte: agimeg.it