Lia Thomas si trova nuovamente al centro dell'attenzione mediatica a causa di una decisione presa dall'Università della Pennsylvania, che ha scelto di cancellare tre record stabiliti dalla nuotatrice nel corso della sua permanenza nell'organizzazione. Questo caso mette in luce non solo il controverso regolamento sportivo internazionale, ma anche la complessità delle questioni legate ai diritti delle persone transgender nello sport.
Nel 2024, Thomas ha perso una causa presso il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) contro World Aquatics, la Federazione internazionale di nuoto. Il motivo della controversia era il regolamento secondo cui le persone che hanno vissuto una qualsiasi fase della pubertà maschile non sono ammesse nelle competizioni femminili di alto livello, incluse le Olimpiadi di Parigi. Questa norma ha escluso Lia Thomas dalla manifestazione sportiva, generando un ampio dibattito sull'equità e l'inclusione nei contesti competitivi.
Di recente, l'Università della Pennsylvania ha annunciato che cancellerà i record scolastici stabiliti da Thomas nei 100, 200 e 500 metri stile libero durante la stagione 2021-2022. L'ateneo ha inoltre dichiarato che invierà delle lettere di scuse alle atlete che potrebbero essersi sentite svantaggiate dalla partecipazione di Thomas. Questa mossa è una risposta a un'indagine condotta dal Dipartimento dell'Istruzione degli Stati Uniti, iniziata sotto l'amministrazione Trump, la quale ha concluso che l'università aveva violato i diritti delle atlete, sollecitando un cambiamento.
Nel 2022, Thomas era diventata la prima atleta dichiaratamente transgender a conquistare un titolo di Division I, marcando un importante traguardo per la visibilità delle persone transgender nello sport. Tuttavia, la sua partecipazione aveva sollevato molte critiche e discussioni riguardo alla parità e alla correttezza delle competizioni femminili.
Il sito ufficiale dell'Università della Pennsylvania è stato aggiornato per riflettere questi cambiamenti, elencando ora i nomi delle atlete che detengono i migliori tempi nelle gare in cui Thomas aveva primeggiato. L'università ha inoltrato una dichiarazione ufficiale attraverso il presidente J. Larry Jameson, spiegando che, sebbene le politiche in vigore durante la stagione 2021-2022 fossero conformi alle regole di ammissibilità della NCAA, è riconosciuta ora una disparità provocata dalle stesse. Si è quindi scelto di rimediare, scusandosi con coloro che potrebbero aver subito uno svantaggio competitivo o un disagio psicosociale a causa di tali politiche.
Questa decisione ha acceso una vivace discussione su come bilanciare inclusione e competitività nello sport femminile. Mentre alcune voci sostengono che tali misure siano necessarie per garantire un equo campo di gioco, altre vedono in esse un passo indietro rispetto ai progressi sui diritti delle persone transgender.
In ogni caso, il caso di Lia Thomas continua a sollevare importanti domande su come le istituzioni sportive dovranno evolversi per rispondere a una società in continuo cambiamento e inclusiva, rispettando simultaneamente i principi di equità che sono alla base delle competizioni sportive.