Il mondo del calcio è in lutto per la scomparsa di Vito D’Amato, morto all'età di 81 anni. Nei suoi gloriosi anni da calciatore, D’Amato è stato un prolifico attaccante capace di lasciare un segno indelebile in diverse tra le più importanti squadre del campionato italiano. Nato a Gallipoli il 27 luglio 1944, D’Amato ha iniziato a scrivere la sua storia nel calcio proprio con la SS Lazio, dove esordì in Serie A. Da qui ha preso il via una carriera che lo ha visto vestire le maglie di club prestigiosi come Inter, Roma, Cesena, Verona e Catania.
Il cammino di D’Amato nel mondo del calcio iniziò sotto il cielo di Roma, città dove si trasferì da giovane assieme alla famiglia. Fu proprio con la maglia biancoceleste della Lazio che D’Amato si fece conoscere, mettendo a segno il gol decisivo nel derby del 10 ottobre 1965, un evento entrato di diritto negli annali del club. Dopo aver militato nella Lazio, la sua carriera lo portò all’Inter e poi alla AS Roma. Con i giallorossi, D’Amato riuscì a conquistare la Coppa Italia nella stagione 1968-69, aggiungendo così un trofeo prestigioso al suo palmares.
Le squadre che lo hanno visto protagonista non hanno tardato a esprimere il loro dolore per la perdita di un calciatore che ha lasciato un retaggio importante. La Lazio ha pubblicato un comunicato ufficiale, esprimendo "profondo cordoglio" e ricordando il suo contributo cruciale per la storia del club, con il gol storico nel derby romano che rimane un momento iconico per i tifosi biancocelesti.
Dal canto suo, anche l'Hellas Verona ha voluto rendere omaggio a D’Amato. Il club ha ricordato con affetto i due anni trascorsi insieme, tra il 1969 e il 1971, ringraziandolo per l'impatto avuto sulla squadra. Il suo periodo a Verona rappresenta solo uno dei tanti capitoli memorabili della lunga carriera di un uomo che il mondo del calcio non dimenticherà facilmente.
Vito D’Amato lascia così un grande vuoto nel cuore di quanti lo hanno conosciuto dentro e fuori dal campo, ammirati dalla sua passione per il gioco e dalla determinazione che ha sempre messo in campo. Con la sua scomparsa, si chiude un capitolo importante della storia del calcio italiano, ma le sue imprese continueranno a vivere nel ricordo di tutti i tifosi e gli appassionati di questo sport.