Rino Gattuso, Commissario Tecnico della Nazionale italiana, ha rilasciato un'intervista a Vivo Azzurro TV, tracciando un bilancio dei suoi primi mesi alla guida degli Azzurri e focalizzandosi sui cruciali play-off di marzo, che decideranno la partecipazione dell'Italia ai Mondiali 2026.
"Quando mi è stato proposto di diventare CT ho detto subito di sì, senza pensarci due volte", ha dichiarato Gattuso. "Ho accettato con orgoglio e non me ne pento affatto. Rappresentare il mio Paese è un privilegio e mi sento estremamente fortunato. Milioni di persone vorrebbero essere al mio posto. Sento forte la responsabilità, ma convivo con la pressione da quando avevo dodici anni. Spero di dare il massimo e regalare una grande gioia a tutta l'Italia insieme ai miei ragazzi".
Gattuso ha poi analizzato i primi sei mesi sulla panchina azzurra, caratterizzati da cinque vittorie e una sola sconfitta: "Sapevo che mi attendeva una grande responsabilità, ma devo dire che nelle sei partite disputate, fatta eccezione per il secondo tempo dell'ultima gara, i giocatori hanno sempre dato il massimo. La squadra ha dimostrato grande spirito di sacrificio, mentalità positiva e un forte senso di appartenenza. Ho trovato un gruppo di ragazzi che sta cercando di dare tutto ciò che ha".
L'attenzione è ora rivolta ai play-off di marzo, con la semifinale contro l'Irlanda del Nord e l'eventuale finale contro la vincente di Galles-Bosnia. Gattuso ha avvertito: "Non dobbiamo ripetere l'errore commesso quattro anni fa contro la Macedonia del Nord. Nel calcio moderno non esistono partite facili e ogni avversario può metterti in difficoltà. L'importante è saper reagire alle difficoltà, mantenendo la concentrazione per tutti i novanta minuti. Ci giocheremo qualcosa di molto importante e l'intera nazione ci guarda. Dobbiamo affrontare queste sfide con tranquillità, la giusta mentalità e l'amore per il nostro Paese e per questa maglia".
La qualificazione ai Mondiali, competizione che manca all'Italia dal 2014, è l'obiettivo primario di Gattuso: "Andare al Mondiale è il nostro chiodo fisso. Dobbiamo tornare a essere protagonisti come lo siamo stati per tanti anni. Dobbiamo volerlo a tutti i costi e non farci spaventare dalle prime difficoltà".
Il CT ha poi spiegato il suo approccio in vista dei play-off: "Vivo alla giornata, non sono più il Gattuso di un tempo, focalizzato esclusivamente su un singolo obiettivo. Oggi sono una persona diversa e svolgo un lavoro diverso. Devo essere il primo a trasmettere tranquillità, cercando di sbagliare il meno possibile e fare le scelte giuste. Se pensassi già alla partita di marzo, non arriverei lucido all'appuntamento. Lucidità ed energia vanno spese oggi, analizzando il nostro calcio e le scelte da compiere. Quando saremo a Coverciano, dedicheremo quei dieci giorni alla preparazione specifica della partita".
Da qui a marzo, Gattuso e il suo staff seguiranno attentamente tutti i calciatori convocabili: "Lavorerò duramente in questi tre mesi, girando per vedere le partite e parlando con i miei ragazzi, sia i veterani che i giovani. Mi piace chiacchierare con loro e mantenere un contatto costante".
Infine, Gattuso ha elogiato la forza e la predisposizione al sacrificio dei suoi giocatori: "Abbiamo giocatori forti, anche se è un dato di fatto che nel nostro campionato militano pochi italiani. In questi mesi ho apprezzato molto i sacrifici fatti dai ragazzi. C'è chi è stato male ed è rimasto comunque con noi. Nella mia carriera sono arrivato tante volte con le stampelle a Coverciano. È giusto così, un gruppo non si crea stando insieme solo tre o quattro giorni".


