La Juventus non riesce a svoltare. L'1-1 contro la Fiorentina al Franchi, ultima in classifica, è l'ennesima prova delle difficoltà che sta incontrando la squadra in questa stagione. Un pareggio che sa di sconfitta, il terzo consecutivo tra Serie A e Champions League, e che allontana sempre di più il sogno scudetto. Nonostante la classifica non sia ancora compromessa, la squadra di Spalletti deve analizzare attentamente gli errori commessi e le lacune tecniche che stanno emergendo.
Il gioco stenta a decollare, soprattutto quando Yildiz, l'unica vera luce in questo momento, non riesce a illuminare la squadra. Senza le sue giocate, la Juventus fatica a trovare la via del gol. Al Franchi, l'inizio era stato promettente, con un rigore guadagnato da Vlahovic per un presunto fallo di Pablo Marì. Tuttavia, il VAR ha annullato la decisione a causa di una trattenuta precedente dello stesso attaccante serbo, pesantemente contestato dai suoi ex tifosi viola, anche con insulti a sfondo razziale. Nonostante un gioco poco brillante e un gol sbagliato da Vlahovic, i bianconeri sono riusciti a portarsi in vantaggio con un sinistro di Kostic nel recupero del primo tempo, dopo aver rischiato su un tiro di Kean finito sulla traversa.
Nella ripresa, sono riemersi tutti i problemi che hanno caratterizzato questo avvio di stagione turbolento della Juventus. Dopo il gol di Mandragora, che si è insaccato all'incrocio dei pali, la squadra ha perso il controllo, chiudendosi nella propria metà campo e rischiando di subire il secondo gol in diverse occasioni. Koopmeiners e Kelly hanno faticato a contenere Kean, che si è dimostrato un rimpianto per la Vecchia Signora. I cambi di Spalletti non hanno sortito l'effetto sperato, ad eccezione di Conceicao, che ha mostrato buona volontà e ha creato qualche problema alla difesa viola con alcune giocate di qualità, vanificate però dalla mancanza di peso in area di rigore. Openda e David continuano ad essere degli oggetti misteriosi, con un minutaggio limitato che non permette loro di esprimersi al meglio. La Juventus esce dal Franchi con un solo punto, un risultato che evidenzia i limiti tecnici di una rosa che presenta lacune soprattutto a centrocampo. Se è vero che gli attaccanti segnano poco, è altrettanto vero che manca qualità e idee nella zona nevralgica del campo, un aspetto fondamentale per una squadra che ambisce a competere per il titolo. Thuram, Locatelli, Miretti e lo stesso McKennie non sembrano in grado di dareFluidità alla manovra bianconera, e gli attaccanti ne risentono, ricevendo pochi palloni giocabili.
Spalletti, dal canto suo, non sembra aver ancora trovato la giusta alchimia con la squadra. Il suo 3-4-2-1 iniziale, con McKennie a fare la spola tra centrocampo e attacco, è apparso sterile e poco efficace, forse anche troppo rigido. Koopmeiners, ormai stabilmente impiegato in difesa, ha il compito di impostare il gioco dalle retrovie, ma spesso appare timido e in difficoltà. Considerando tutti questi fattori, il risultato è una squadra incompleta, che può ancora lottare per un posto in Champions League, ma che difficilmente potrà competere per lo scudetto fino alla fine. Le prossime partite saranno cruciali per capire se la Juventus riuscirà a trovare la giusta direzione e a colmare le lacune che stanno compromettendo il suo cammino.
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