Qualche settimana fa, Christian Chivu, allenatore della Primavera dell'Inter, suggeriva a Lautaro Martinez di ritrovare il sorriso. Un'espressione troppo cupa per un giocatore simbolo come lui, l'anima pulsante della squadra nerazzurra. Un consiglio, però, rimasto inascoltato, con l'attaccante argentino che sembra sprofondare sempre più in un vortice di pensieri e frustrazioni.
L'eco di questo malessere si è avvertita forte anche nella recente e amara sconfitta contro l'Atletico Madrid al Metropolitano, una partita persa al cardiopalma. Il capitano nerazzurro, oltre a non incidere sotto porta come ci si aspetterebbe da un giocatore del suo calibro, si è lasciato coinvolgere in accese discussioni con avversari e arbitri, quasi a voler esternare un disagio interiore profondo.
Il momento della sostituzione, al 72° minuto, con l'ingresso in campo di Esposito, ha poi amplificato la sensazione di un Lautaro insoddisfatto e contrariato. Una reazione, certo, comprensibile per un giocatore che ambisce sempre a dare il massimo, ma che lascia trasparire un malcontento latente.
Eppure, i numeri sembrerebbero smentire questa crisi: otto gol stagionali, di cui quattro in Champions League, e diverse prestazioni di alto livello. Ma è evidente che Chivu, conoscendo bene il giocatore, ha percepito qualcosa di più profondo, una ferita ancora aperta che impedisce a Lautaro di esprimere appieno il suo potenziale.
Forse le cocenti delusioni della passata stagione, con la finale di Champions League persa contro il Manchester City e lo scudetto sfumato, hanno lasciato un segno indelebile nell'animo del Toro, rendendolo incapace di scrollarsi di dosso le scorie negative e di giocare con la spensieratezza che lo ha sempre contraddistinto. Un peso che grava sulle sue spalle e che ne condiziona il rendimento in campo.
Per l'Inter, ritrovare il vero Lautaro Martinez è fondamentale per raggiungere traguardi ambiziosi. Un giocatore capace di trascinare la squadra con la sua grinta, il suo talento e, soprattutto, con il suo sorriso. Un sorriso che, al momento, sembra smarrito, ma che tutti i tifosi nerazzurri sperano di rivedere presto illuminare il volto del loro capitano. La sua leadership, la sua capacità di fare la differenza nei momenti cruciali sono elementi imprescindibili per puntare in alto sia in Serie A che in Europa. Il recupero psicologico di Lautaro diventa quindi una priorità per Simone Inzaghi e per tutto l'ambiente interista, consapevoli del valore inestimabile del loro numero 10.
Il recente arrivo di Marcus Thuram ha senza dubbio alleviato parte della pressione offensiva su Lautaro, ma la sua presenza in campo resta insostituibile. La speranza è che il ritrovato equilibrio tattico e la fiducia del mister possano contribuire a liberare la mente del Toro e a restituirgli quella gioia di giocare che sembrava perduta. Solo così l'Inter potrà tornare a sognare in grande, con un Lautaro Martinez pienamente consapevole del suo ruolo e capace di trascinare i compagni verso nuove vittorie.
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