Dopo una settimana di silenzio e riflessione, Antonio Conte è rientrato a Castel Volturno, quartier generale del Napoli. Il suo ritorno è avvenuto in un clima di alta tensione, scaturito dalla pesante sconfitta subita a Bologna. Un risultato che, secondo quanto trapelato, il tecnico salentino ha vissuto come un vero e proprio tradimento da parte di alcuni giocatori, in particolare quelli considerati 'senatori' dello spogliatoio. Le sue dichiarazioni post-partita avevano già lasciato intendere una profonda insoddisfazione.
L'assenza di Conte durante la settimana, con gli allenamenti gestiti dal suo vice Stellini, è stata interpretata come una strategia per far sedimentare le tensioni, acuite dalle forti dichiarazioni rilasciate dopo la debacle di Bologna. I giorni di riposo, tuttavia, non sembrano aver ammorbidito la posizione del tecnico: nessuna apertura verso la squadra, nessun tentativo di mediazione. Anzi, un silenzio quasi totale, interrotto a quanto pare solo dalle telefonate dei suoi collaboratori più stretti.
Secondo indiscrezioni provenienti dall'ambiente Napoli, il cuore della crisi risiederebbe nel 'metodo Conte', giudicato da alcuni giocatori eccessivamente rigido e impegnativo, soprattutto in una stagione che presenta numerosi impegni tra campionato e coppe. C'è chi ipotizza addirittura che i numerosi infortuni, tra cui l'ultimo di Anguissa, possano essere in parte riconducibili a questi metodi di allenamento. Conte, dal canto suo, non sembra intenzionato a cambiare approccio, convinto che siano i giocatori a doversi adattare alle sue direttive. Da qui, le doppie sedute di allenamento anche durante la sosta delle nazionali.
In questo contesto, si fa strada l'ipotesi di un cambio di sistema di gioco. Conte starebbe valutando un ritorno al passato, abbandonando il classico 4-3-3 per rispolverare il 4-1-4-1 già utilizzato in passato, o addirittura un più audace 3-5-2 con Neres in attacco al fianco di Hojlund e McTominay nel ruolo di mezzala, a completare il centrocampo con Lobotka ed Elmas, chiamato a sostituire l'infortunato Anguissa. Questa scelta tattica potrebbe rappresentare una svolta per dare nuova linfa alla squadra e superare le difficoltà attuali.
Il programma immediato prevede una serie di colloqui individuali tra Conte e i giocatori, prima della ripresa degli allenamenti a pieno regime. Il tecnico tornerà a parlare pubblicamente venerdì, alla vigilia della delicata sfida contro l'Atalanta. Il presidente De Laurentiis, pur non essendo presente fisicamente a Castel Volturno in questi giorni (il suo ritorno è previsto tra mercoledì e giovedì), ha già espresso il suo pieno sostegno all'allenatore, garantendogli massima libertà d'azione e promettendo investimenti mirati nel prossimo mercato di gennaio. Un segnale forte di fiducia, volto a rafforzare la posizione di Conte e a rilanciare le ambizioni del Napoli.
Intanto, a Castel Volturno si sono ritrovati i giocatori rimasti a disposizione e i nazionali italiani Di Lorenzo, Politano e Buongiorno. Presente anche Lukaku, che continua il suo programma di allenamento personalizzato per recuperare la migliore condizione fisica e tornare in campo al più presto, possibilmente già all'inizio di dicembre. Nei prossimi giorni rientreranno anche gli altri nazionali, da Lobotka a Rrahmani, da McTominay e Hojlund fino a Lang e Olivera, l'ultimo a fare ritorno giovedì, dopo l'impegno con la sua nazionale.
Prima di procedere


