Nel mondo del calciomercato, spesso le apparenze possono ingannare, e il caso dell'affare che ha portato Victor Osimhen al Napoli dal Lille ne è un esempio lampante. Una recente email del direttore amministrativo del Lille, Julien Mordacq, indirizzata al CEO dello stesso club, Marc Ingla, svela i dettagli complessi e controversi di questa trattativa. Nel messaggio, Mordacq metteva in guardia sulle possibili domande che potrebbero scaturire da operazioni ritenute 'strane', soprattutto per giustificare le valutazioni e i giocatori coinvolti nell'affare.
La trattativa, che aveva destato attenzioni per la sua complessità economica, si è conclusa con una valutazione di Osimhen pari a 70 milioni di euro, una cifra che includeva delle contropartite tecniche piuttosto discutibili. Tra questi giocatori, spiccava il nome di Orestis Karnezis, noto per la sua esperienza internazionale e nei campionati di alto livello, come la Serie A con l’Udinese. Diverso il discorso per gli altri giocatori inclusi nella trattativa: Claudio Manzi, Ciro Palmieri, e Luigi Liguori. Questi ultimi tre, infatti, non avevano mai raggiunto, tantomeno superato i confini francesi, il che fa sorgere spontanee delle domande sul loro presunto valore di mercato di circa 15 milioni di euro ciascuno.
Le rivelazioni dell'email di Mordacq fanno luce su un possibile sotterfugio architettato per motivi ben diversi da quelli prettamente calcistici. Il Lille, infatti, cercava disperatamente di coprire un ammanco di oltre 105 milioni di euro richiesti dal fisco francese. Solo una cessione di peso avrebbe potuto evitare al club pesanti sanzioni, tra cui l’esclusione dalla Ligue 1. La stessa email rivela come il club fosse riuscito a vendere Gabriel Magalhães all’Arsenal per 30 milioni come parte della soluzione finanziaria, insieme alla cessione di Osimhen.
L'intera operazione appare come un 'favore' del Napoli al Lille, permettendo al club francese di riportarsi in regola con i conti e di continuare a competere sia a livello nazionale che internazionale. Tuttavia, qualora la verità di questa complessa rete di scambi fosse confermata, al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, potrebbero derivare conseguenze considerevoli, poiché le modalità della transazione mettono in discussione la trasparenza e la legittimità dell’operazione.
Il calcio, come noto, è un mondo che vive di passione e spettacolo sul campo, ma anche di complesse dinamiche fuori dal rettangolo verde. L’affare Osimhen non è solo una pagina di cronaca sportiva, ma anche un capitolo di riflessione più ampia su come il sistema calcistico debba sempre garantire la massima trasparenza per evitare il sorgere di simili dubbi che ledono la credibilità dell’intero movimento.