Il Torino è tornato a vivere un incubo dal quale non sembra riuscire a svegliarsi. Dopo il disastroso 5-0 subito dall'Inter a San Siro, la squadra granata ha subito un'altra pesante sconfitta: un secco 0-3 contro l'Atalanta. Questo risultato ha messo in evidenza tutte le fragilità e i problemi che caratterizzano la rosa del Torino, ledendo non solo l'aspetto tecnico, ma soprattutto la tenuta mentale degli uomini allenati da Ivan Juric.
I gol subiti nel breve arco di otto minuti sono il sintomo di una squadra che, appena sottoposta a pressione, si scioglie come neve al sole senza trovare le risorse per reagire. Se contro l'Inter era stato possibile appellarsi al fattore novità, trattandosi dell'esordio stagionale, le giustificazioni per la caduta contro l'Atalanta appaiono decisamente più sottili.
Il Torino si trova ora a dover fare i conti con numeri preoccupanti: ben otto reti subite in appena quattro giornate di campionato, peraltro divise equamente tra due sfide particolarmente ostiche. In attacco, la situazione non migliora, con un solo gol realizzato, originato da una giocata individuale del Cholito Simeone.
Baroni, il tecnico del Torino, non nasconde le preoccupazioni per i blackout mentali che colpiscono la sua squadra. "Non sono preoccupato, ma concentrato e attento. Contro l'Atalanta c'è stato un inspiegabile blackout di otto minuti: principalmente è un problema di atteggiamento mentale", ha commentato. Nonostante abbia gestito in passato situazioni simili, la sua esperienza dovrà tornare a brillare per evitare che la situazione degeneri ulteriormente.
A peggiorare il quadro, c'è l'insoddisfazione tangibile tra i tifosi. Prima della partita, una marcia di protesta contro il presidente Urbano Cairo ha visto migliaia di sostenitori sfilare per le strade. Durante la gara, e ancor più dopo, le curve si sono svuotate, il che rappresenta un segnale allarmante per l'ambiente granata. "La situazione è peggiorata, dispiace vedere tutto questo scontento e non è stato bello per il mondo granata", ha affermato Juric, che conosce bene la passionalità del contesto torinese.
Il Torino, dunque, non può permettersi di ignorare la crescente frustrazione dei tifosi. Serve un cambiamento deciso e rapido. Tocca a Baroni e alla sua squadra invertire la rotta, non solo per una questione di classifica ma per ricucire quel legame con chi sostiene la squadra ogni settimana. La sfida è alta, ma con la giusta mentalità, il Torino ha le risorse per rialzarsi.