Il progetto Cadillac F1 procede spedito verso il suo debutto nel 2026. Graeme Lowdon, team principal della squadra americana, ha fornito un aggiornamento sullo stato dei lavori, rivelando che il team ha già superato i 500 dipendenti, un gruppo che vanta complessivamente oltre 2.500 anni di esperienza in Formula 1. La sede di Fishers, in Indiana, è ora pienamente operativa, dopo la fase di startup.
"Nella prima fase, abbiamo dato priorità ai reparti che si occupano di aerodinamica e design, entrambi situati nella sede di Silverstone", ha spiegato Lowdon. "Ora le nuove assunzioni sono concentrate sul quartier generale di Fishers per completare l'organico". Il team principal ha poi illustrato i programmi della squadra, una delle novità più attese del mondiale 2026.
Un test cruciale si è svolto a Imola, rivelandosi estremamente utile per la preparazione del team. "Nei mesi scorsi abbiamo svolto un intenso lavoro di simulazione", ha affermato Lowdon. "Dal punto di vista ingegneristico, abbiamo eseguito diverse simulazioni di weekend di gara, con tutto il personale operativo come se le monoposto fossero realmente in pista. Abbiamo simulato scenari diversi e criticità che possono verificarsi durante un weekend di gara, un lavoro prezioso per preparare al meglio gli ingegneri".
Tuttavia, mancava la pratica sul campo per i meccanici. "Il loro lavoro non si può simulare senza avere una monoposto a disposizione. Per colmare questa lacuna, abbiamo organizzato il test TPC a Imola, e siamo grati alla Ferrari per averci messo a disposizione una monoposto di Formula 1, perché volevamo rendere tutto il più realistico possibile. Abbiamo riprodotto numerose procedure, dalle partenze ai cambi di condizione tra Q1 e Q2".
Il test di Imola è stato anche un'opportunità per Sergio 'Checo' Perez di familiarizzare con il team. "È stato utile anche per Checo, credo sia stata un’occasione importante per abituarsi a lavorare con i ragazzi della squadra. Ha percorso 183 giri in totale, 90 il primo giorno, 93 il secondo, mettendo insieme un buon chilometraggio. Ma gran parte del lavoro consisteva nel simulare interventi ai box, allarmi sul sistema ERS e ingressi improvvisi in pit lane. I nostri meccanici provengono da team diversi e hanno lavorato con diverse power unit, ognuna con le proprie procedure per le emergenze ERS. Quindi, sono stati due giorni molto, molto utili, anche per rafforzare il gruppo che vivrà insieme tutta la prossima stagione”.
Lowdon ha espresso fiducia nella capacità del team di gestire una monoposto di Formula 1 con standard elevati. "Come squadra, crediamo di poter gestire una monoposto di Formula 1 con standard di lavoro molto elevati. E questo vale sia dal punto di vista ingegneristico, sia da quello dei meccanici e dei tecnici che operano in sede. Abbiamo completato l'intera officina di Silverstone, tutto è stato assemblato e ci siamo assicurati che ogni collegamento funzioni al meglio".
Il team si sta preparando anche per i test in pista. "Avremo la fortuna di disporre di qualche giornata di test in più del solito, e per noi sarà un’opportunità preziosa per mettere tutto insieme e verificare che non emergano criticità. Sono anche contento di potervi dire che le monoposto stanno prendendo forma: ogni area sta completando la sua parte di macchina, e stiamo vedendo i componenti assemblarsi dando vita alla prima Cadillac di Formula 1 in assoluto”.
Il primo "fire up" del motore è previsto a breve, seguito da un filming day a metà gennaio. "Ci siamo posti come obiettivo di arrivare ai test di Barcellona con meno dubbi possibili. Quindi faremo una giornata filming day a metà gennaio, e poi andremo ai test collettivi. La messa in moto è prevista tra meno di tre settimane, stiamo lavorando a pieno ritmo e credo che, quando accenderemo la macchina per la prima volta, sarà un momento molto emozionante". Lowdon, con un passato da ingegnere, ha espresso il suo entusiasmo per la creazione della prima Cadillac F1. "Vedere la prima Cadillac F1 prendere forma è qualcosa di davvero speciale, vedere quanto lavoro c’è dietro il progetto, dall’aerodinamica alle analisi delle sollecitazioni, alla dinamica del veicolo, ci sono davvero tanti aspetti e tanto, tanto lavoro. E quando alla fine tutto prende forma, beh, è un momento speciale".
Perez e Bottas sono pronti a scendere in pista. "Ho potuto vedere un grande entusiasmo da parte di Checo, credo che sia pronto a rientrare in Formula 1 con l'atteggiamento giusto, quello che deve avere un pilota. Stiamo aspettando anche Valtteri, ma non sono preoccupato visto che ha svolto molti test TPC per la Mercedes durante la stagione. Sarà con noi dopo Abu Dhabi, e non vedo l’ora. Lo conosco bene e posso dire che è entusiasta di tornare in pista. La Mercedes è stata davvero collaborativa e disponibile, così come Toto Wolff. Crediamo che sia Checo che Valtteri abbiano ancora molto da offrire alla Formula 1, per questo li abbiamo voluti con noi, sono molto veloci, hanno vinto complessivamente 16 Gran Premi e hanno più di cento podi all’attivo. E poi potremo contare sulla loro esperienza, ed è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno”.
Per quanto riguarda il giovane Colton Herta, Lowdon ha spiegato che dovrà guadagnarsi un posto in F1 attraverso i risultati in Formula 2. "Ho molto rispetto per la scelta di Colton. È consapevole di quanto sarà impegnativa la sfida in Formula 2, ma apprezzo il suo approccio: vuole mettersi in gioco, ed è questo che mi piace di un pilota. Valuteremo strada facendo, non c’è un programma che preveda automaticamente per lui un sedile in Formula 1 nel momento in cui prenderà la superlicenza, faremo le nostre valutazioni in base al merito, e sarà sempre così".
Infine, Lowdon ha parlato degli obiettivi per la stagione 2026. "Credo sia davvero difficile oggi stabilire a cosa potremo ambire. Aggiungo che credo sia lo stesso anche per tutte le altre squadre, nessuno sa in quale zona della classifica sarà la prossima stagione. Ma non nascondo che abbiamo obiettivi chiari. Vogliamo essere pronti su tutti i fronti, la nostra sfida sarà avere tutto sotto controllo, poi, quando capiremo il potenziale, potremo fissare degli obiettivi più precisi in termini di risultati. Con il supporto di cui disponiamo, sia finanziario che in termini di tecnologia e visione, abbiamo già detto che le nostre ambizioni sono di altro profilo. Indipendentemente da dove partiremo l’anno prossimo, vogliamo crescere e svilupparci in modo costruttivo. Siamo consapevoli di quanto sia difficile la Formula 1, è impensabile arrivare e battere chi è qui da molti anni, abbiamo un rispetto enorme per i nostri avversari. Ma stiamo assumendo persone competenti, e se opereremo bene costruiremo una buona squadra. È molto chiaro come siamo strutturati, non siamo qui solo per partecipare, ma per costruire un team di Formula 1 vincente. Questo è l’obiettivo a lungo termine”. Lowdon ha concluso ricordando le difficoltà iniziali del progetto, quando non era ancora stata ufficializzata l'iscrizione in F1: "Il programma è partito prima che ricevessimo la conferma ufficiale dell’ingresso in Formula 1, e nel momento in cui è arrivata la ‘entry’ eravamo già una squadra di 300 persone. Quando non avevamo ancora la certezza di essere ammessi al campionato non potevamo cercare personale dicendo che stavamo formando un team di Formula 1, non si può usare la parola “Formula 1” se non si è ufficialmente iscritti. Quindi pubblicavamo annunci indicando che cercavamo personale per una squadra di alto livello nel motorsport, lasciando ai candidati il compito di unire i puntini".
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