La penalità inflitta a Oscar Piastri durante il Gran Premio del Brasile ha generato un acceso dibattito nel mondo della Formula 1. L'episodio incriminato è avvenuto al sesto giro, quando Piastri è entrato in contatto con la vettura di Andrea Kimi Antonelli. La collisione ha avuto conseguenze dirette su Charles Leclerc, costretto al ritiro, e sullo stesso Piastri, sanzionato con dieci secondi di penalità da scontare al pit-stop. La decisione dei commissari sportivi della FIA ha diviso profondamente gli appassionati, gli addetti ai lavori e gli stessi piloti.
Dopo un'attenta analisi delle immagini, incluse le visuali on board di Piastri e Antonelli e le riprese dall'elicottero, la dinamica dell'incidente è apparsa meno chiara di quanto inizialmente ipotizzato. Tuttavia, il collegio dei commissari sportivi ha mantenuto una posizione ferma, ritenendo Piastri pienamente responsabile dell'accaduto.
La spiegazione fornita dalla FIA evidenzia come Piastri sia arrivato in prossimità del punto di corda in curva 1 con le ruote bloccate. Secondo il comunicato ufficiale, Piastri non avrebbe stabilito la necessaria sovrapposizione prima del punto di corda, non allineando l'asse anteriore della sua vettura con lo specchietto di quella di Antonelli, come richiesto dalle linee guida per i sorpassi all'interno di una curva. Il tentativo di evitare il contatto, con una frenata che ha portato al bloccaggio delle ruote, non è andato a buon fine, causando la collisione con la monoposto di Antonelli. Questo primo impatto ha innescato un secondo contatto tra la vettura di Antonelli e quella di Charles Leclerc, che si trovava all'esterno.
La discussione si è concentrata principalmente sulla valutazione della piena responsabilità attribuita a Piastri. Molti osservatori hanno espresso dubbi sulla presunta perdita di controllo della monoposto da parte del pilota australiano. Le immagini on board mostrano come l'angolo del volante non abbia mai suggerito una condizione di sottosterzo, e Piastri ha mantenuto la traiettoria interna prevista. L'atipicità della situazione risiede nell'attacco di Piastri, non finalizzato con l'affiancamento dell'avversario in fase di frenata. La difesa di Antonelli, con una frenata ritardata, potrebbe aver sorpreso Piastri, ma quest'ultimo non ha mai perso il controllo della sua traiettoria.
I commissari sportivi hanno basato la loro decisione sulle linee guida FIA, che rappresentano una serie di raccomandazioni, ma non sono parte integrante del Codice Sportivo Internazionale. L'infrazione contestata a Piastri fa riferimento all'Appendice L (del codice sportivo internazionale) Capitolo 4, Articolo 2d, che recita: “Causare una collisione, o la apparente mancanza di controllo della vettura (come l'uscita di pista) potrà comportare l'imposizione di penalità”. Tuttavia, questo passaggio risulta piuttosto generico e non definisce in modo univoco la reale infrazione commessa da Piastri.
L'impressione è che queste interpretazioni lascino spazio a un'eccessiva discrezionalità, conferendo alle linee guida un'importanza superiore a quella che dovrebbero avere. Il potere discrezionale dei commissari sportivi è un elemento essenziale per valutare ogni singolo episodio nella sua complessità, tenendo conto di tutte le circostanze. Imporre vincoli rigidi, come l'allineamento dell'asse anteriore con lo specchietto della monoposto da sorpassare, potrebbe limitare eccessivamente la capacità di giudizio. Ogni manovra è unica, con la sua storia e la sua dinamica specifica. Le linee guida possono fornire un supporto, ma non dovrebbero mai essere considerate infallibili.
In conclusione, il caso della penalità a Piastri evidenzia la complessità delle decisioni in Formula 1 e l'importanza del buonsenso dei commissari sportivi nel valutare ogni situazione. Troppi vincoli rischierebbero di snaturare la natura stessa delle competizioni, dove l'abilità dei piloti e la loro capacità di prendere decisioni in frazioni di secondo sono elementi fondamentali. L'auspicio è che si trovi un equilibrio tra regole e discrezionalità, per garantire un campionato equo e spettacolare.
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