MotoGP: Simoncelli contro l'acquisizione di Liberty Media

Il fondatore del SIC58 Squadra Corse teme la perdita dell'essenza del motociclismo e la cancellazione della storia dei campioni

MotoGP: Simoncelli contro l'acquisizione di Liberty Media

Paolo Simoncelli, figura di spicco del motociclismo italiano e fondatore del SIC58 Squadra Corse, ha espresso forti preoccupazioni riguardo all'ingresso di Liberty Media nel mondo della MotoGP. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera il 17 dicembre 2025, Simoncelli ha manifestato il timore che l'acquisizione da parte del colosso statunitense possa snaturare l'essenza stessa del motociclismo, privilegiando lo spettacolo a discapito dei valori sportivi e della storia di questo sport.

L'analogia con la Formula 1, dove Liberty Media ha saputo creare un vero e proprio impero mediatico, trasformando i piloti in star di livello internazionale, non sembra rassicurare Simoncelli. Il manager romagnolo teme che questa trasformazione possa portare a una commercializzazione eccessiva del Motomondiale, mettendo in secondo piano la passione, la competizione e il rispetto per la tradizione che da sempre caratterizzano questo sport.

Simoncelli, che nel 2013 ha fondato la SIC58 Squadra Corse in memoria del figlio Marco, tragicamente scomparso a Sepang nel 2011, non ha nascosto la sua delusione e il suo disappunto per alcune delle scelte che sembrano preannunciare il nuovo corso della MotoGP. In particolare, critica l'idea di voler sminuire l'importanza dei titoli vinti nelle categorie inferiori, concentrandosi esclusivamente sulla MotoGP. Una simile decisione, secondo Simoncelli, rischierebbe di cancellare la storia di grandi campioni come suo figlio Marco, vincitore del titolo 250cc nel 2008, Gresini e Nieto, che hanno costruito la loro leggenda anche attraverso i successi nelle categorie propedeutiche.

Le critiche di Simoncelli non si fermano alla questione dei titoli. Il manager romagnolo ha espresso perplessità anche riguardo all'eccessiva pressione che viene esercitata sui giovani piloti, sempre più influenzati dai loro manager e sottoposti a regimi di allenamento massacranti fin dalla giovanissima età. Simoncelli si interroga sull'opportunità di preparare fisicamente i piloti come fossero già dei campioni della MotoGP fin da quando hanno solo 18 anni, privandoli della spensieratezza e della naturalezza che dovrebbero caratterizzare la loro crescita sportiva. Inoltre, critica l'innalzamento del limite di età per l'accesso al Motomondiale, una misura che, a suo dire, non risolve il problema degli incidenti mortali nel CEV, per i quali sarebbe stato sufficiente ridurre il numero di partecipanti alle gare.

Le parole di Paolo Simoncelli sono un grido d'allarme, un appello a non dimenticare i valori che hanno reso grande il motociclismo e a preservare la sua identità di fronte alle logiche del business e dello spettacolo. Resta da vedere se Liberty Media saprà ascoltare queste preoccupazioni e trovare un equilibrio tra innovazione e tradizione, garantendo un futuro sostenibile e rispettoso della storia di questo sport.

Pubblicato Mercoledì, 17 Dicembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 17 Dicembre 2025

Marco P.

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