Jannik Sinner si è aperto in un'intervista con il TG1, affrontando vari aspetti della sua vita come tennista e le sfide che ha affrontato.
Un momento strano
Ha parlato del suo stato attuale, rivelando di sentirsi abbastanza bene nonostante un anno impegnativo. "Lo scorso anno è stato molto stressante, ma abbiamo raggiunto risultati incredibili. Quest’anno sono partito bene, anche se sono successe cose inaspettate. È un momento strano, ma sono pronto a tornare in ritmo con un obiettivo chiaro: valutare il mio livello di gioco. A volte ho dei cali di prestazione senza un motivo apparente, ma sono determinato a tornare a Roma con una mentalità rinnovata. Mi manca la competizione, ma sono felice che questa fase difficile sia finalmente conclusa", ha dichiarato Sinner.
Il caso Clostebol
Riguardo al controverso caso Clostebol, ha spiegato: "All'inizio non ho compreso cosa stesse accadendo; le informazioni erano confuse. Quando ho scoperto l'origine della positività, ho fatto fatica ad accettarlo, dato che non avevo colpe. È stato un anno difficile, in cui non mi sentivo bene in campo e il divertimento stava svanendo. Fortunatamente ho avuto al mio fianco un team e una famiglia che mi hanno supportato, creando una sorta di 'bolla' personale che mi ha aiutato a continuare a giocare".
Le critiche
Sinner ha affrontato anche le critiche ricevute: “Non sono stato trattato diversamente da altri giocatori. Forse, anzi, sono stato sottoposto a controlli più rigorosi. Non avrei mai immaginato di arrivare così lontano nel tennis; quando ero giovane capii di avere del talento. Ho deciso di dedicarmi al tennis, abbandonando lo sci, perché era una mia passione. Riuscire a diventare numero uno richiede sacrifici e, cosa fondamentale, la fortuna di non avere infortuni e la presenza delle persone giuste”.
Le dichiarazioni dei big dello sport
Quando si è trattato delle dichiarazioni di personaggi come Djokovic e Federica Pellegrini, ha risposto diplomatically: “Capisco la loro frustrazione. In tennis, come nel poker, percepire la difficoltà dell'avversario può darti forza. Quando non mi sento in forma, il mio team utilizza delle strategie per farmi riappropriare del ritmo di gioco. Le critiche di Djokovic o Serena Williams? Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma io penso che sia più importante come ho affrontato le mie battaglie. È difficile essere percepiti come colpevoli per qualcosa che non hai fatto, e non augurerei mai a nessuno di vivere una situazione del genere. Anche se siamo atleti, abbiamo una vita oltre il campo. Senza la mia famiglia, non sarei chi sono". Sinner ha concluso, sottolineando l’importanza della sua vita personale al di là del tennis, evidenziando come il supporto familiare sia fondamentale per lui.
Fonte: corrieredellosport.it