La Corte Arbitrale dello Sport ha recentemente emesso un verdetto decisivo che ha respinto il ricorso della tennista argentina Sofia Luini contro una pesante sanzione. La Luini, che nel luglio 2024 era stata colpita da un'inibizione per violazioni al Programma Anticorruzione del Tennis (TACP), dovrà affrontare le conseguenze di un divieto competitivo di ben sette anni. Questa decisione è stata confermata dopo un procedimento svolto in videoconferenza il 15 aprile 2025, dove il collegio del TAS ha mantenuto la sanzione stabilita in precedenza dal giudice indipendente Diana Tesic.
Sofia Luini, ora 32enne, aveva raggiunto il suo picco nella classifica mondiale di singolare posizionandosi al 492° posto nel settembre del 2014. Tuttavia, le accuse indicano che tra il 2017 e il 2018 avrebbe violato il regolamento anticorruzione ben ventidue volte. L'inibizione stabilita a partire dal 23 luglio 2024 proseguirà fino al 22 luglio 2031. Insieme alla sanzione temporale, la Luini dovrà anche pagare una multa di 27.700 euro e coprire un contributo ai costi processuali pari a 1.020 euro.
In parallelo alla vicenda della Luini, il tennista italiano Stefano Reitano ha subito una propria sanzione per violazioni simili al TACP. Reitano, 28 anni e con un miglior posizionamento nel ranking del doppio al 484° posto nel luglio 2024, ha ammesso le sue responsabilità dopo aver inizialmente negato il coinvolgimento in attività irregolari durante le indagini condotte dall'ITIA. Tra le accuse, risaltano trentadue puntate su partite di tennis tra il 2018 e il 2022, oltre ad aver promosso scommesse nel febbraio 2023.
A seguito di queste rivelazioni, il giudice indipendente Jeffrey Mishkin ha deciso una squalifica di sette mesi per Reitano, valida dal 16 luglio 2025 al 15 febbraio 2026. Anche lui dovrà affrontare una multa di 6.900 euro, di cui metà è stata temporaneamente sospesa.
Entrambi i giocatori, durante il periodo delle loro rispettive squalifiche, sono esclusi da qualsiasi partecipazione a eventi o tornei ufficiali, inclusi quelli organizzati dalla ATP, WTA, ITF, oltre a competizioni internazionali come Wimbledon e tornei gestiti da federazioni nazionali come Tennis Australia o la Federation Française de Tennis.
Questi episodi sottolineano l'impegno delle autorità sportive di mantenere l'integrità nel mondo del tennis, un tema sempre più cruciale dato l'incremento delle attività legate alle scommesse sportive. Le sanzioni inviano un chiaro messaggio di non tolleranza verso il mancato rispetto del regolamento, ponendo un monito per altri atleti che potrebbero essere tentati da simili infrazioni. Nel contesto attuale, dove il tennis continua ad affascinare milioni di appassionati in tutto il mondo, la trasparenza e il gioco leale rimangono valori imprescindibili per la credibilità di questo sport.