Meta nello scandalo: Accusata di distribuire video illegali per addestrare la sua AI

Meta nello scandalo: Accusata di distribuire video illegali per addestrare la sua AI

Strike 3 Holdings denuncia Meta per la distribuzione illecita di contenuti per adulti tramite BitTorrent, minacciando il copyright e la concorrenza

Meta, l'azienda madre di Facebook, è al centro di un torbido scandalo legale che potrebbe avere ripercussioni significative sull'intero settore tecnologico. La causa intentata da Strike 3 Holdings, una delle principali società del settore dell'intrattenimento per adulti negli Stati Uniti, punta il dito contro il colosso social, accusandolo di aver scaricato e distribuito illegalmente migliaia di video per adulti attraverso la rete BitTorrent. Questo sarebbe avvenuto con l'intento di accelerare la raccolta di dati necessari per potenziare i propri sistemi di intelligenza artificiale.

La denuncia, depositata presso un tribunale distrettuale della California, sostiene che Meta abbia iniziato queste attività già nel 2018, violando intenzionalmente il copyright di almeno 2.396 film di proprietà di Strike 3. L’azienda avrebbe quindi non solo scaricato i contenuti, ma anche continuato a distribuirli per giorni o settimane, sfruttando il sistema di condivisione "tit-for-tat" di BitTorrent. Questo meccanismo premia gli utenti che condividono più file, consentendo, di conseguenza, a Meta di scaricare un'immensa mole di dati attraverso questi peer-to-peer.

Essenzialmente, l'obiettivo di Meta sarebbe stato quello di selezionare video particolarmente popolari per facilitare e velocizzare il download di enormi quantità di altri dati. Strike 3 sostiene che questa strategia abbia gravemente danneggiato la sua capacità di competere sul mercato, poiché permetteva di accedere gratuitamente ai video piratati, spesso senza controlli sull'età anche in Stati dove tali verifiche sono obbligatorie.

La preoccupazione maggiore espressa da Strike 3 è che questi materiali siano stati utilizzati da Meta per l’addestramento dei suoi modelli di intelligenza artificiale, fornendo sequenze realistiche di immagini umane, espressioni facciali e interazioni inusuali per i video tradizionali. Questo tipo di dati potrebbe avanzare significativamente la capacità di Meta di sviluppare generatori di contenuti per adulti autonomi, riducendo drasticamente i costi di produzione di materiali simili.

Nella denuncia, Strike 3 specifica che Meta avrebbe organizzato sistematicamente la distribuzione di questi contenuti, documentando almeno cinque episodi in cui specifici video erano stati scelti e disseminati per lunghi periodi. Questo non solo consentiva di accumulare un “credito” per scaricare altri file, ma suggerisce la possibilità di un piano deliberato da parte di Meta.

Per supportare la sua posizione, l'accusa afferma di aver trovato 47 indirizzi IP riconducibili a Facebook che avrebbero distribuito i contenuti video di Strike 3. Alcuni di questi IP erano intestati direttamente a Meta, altri mascherati attraverso sei Virtual Private Clouds collegati a un notevole data center, configurando quella che è stata descritta come una "rete stealth" studiata per occultare le attività di torrenting.

Emergono inoltre schemi di traffico non riconducibili a un utilizzo personale, ma compatibili invece con operazioni automatizzate volte alla raccolta di dati su vasta scala, che includevano libri elettronici, film, serie TV, musica e software. In un caso specifico, si parla di un IP residenziale associato a un dipendente di Meta, suggerendo che l'azienda possa aver utilizzato lavoratori per ridurre la tracciabilità delle operazioni.

Strike 3 dichiara di avere una documentazione dettagliata di oltre 100.000 episodi di distribuzione non autorizzata legati agli IP aziendali di Meta. La richiesta è chiara: un risarcimento danni significativo e un’ingiunzione che impedisca a Meta di continuare queste pratiche, unita alla cancellazione dei contenuti infrangenti dai loro dataset e modelli di AI.

La controversia, che arriva pochi mesi dopo accuse simili da parte di un gruppo di autori di libri, rappresenta un ulteriore grattacapo legale per Meta. Le implicazioni di questa causa sono vaste e potrebbero estendere le responsabilità di copyright delle aziende tecnologiche in nuovi e complessi territori di utilizzo dei contenuti digitali.

Pubblicato Martedì, 29 Luglio 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 29 Luglio 2025

Marco P.

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