Un incidente ad alta quota ha rischiato di trasformarsi in un disastro cosmico, mettendo in luce le crescenti preoccupazioni relative alla sicurezza e alla gestione dello spazio orbitale. Michael Nicolls, vicepresidente del settore ingegneristico di Starlink, ha reso pubblico su X un allarmante episodio che ha visto un satellite cinese avvicinarsi a soli 200 metri da un satellite Starlink. Un margine incredibilmente ridotto, considerando le dimensioni e le velocità in gioco nello spazio.
L'accusa di Nicolls è diretta: la mancanza di coordinamento da parte di CAS Space, l'operatore cinese responsabile del lancio del satellite, avrebbe causato questo pericoloso avvicinamento. Secondo Nicolls, se non si interviene tempestivamente, incidenti di questo tipo diventeranno inevitabili, con conseguenze potenzialmente catastrofiche.
La risposta di CAS Space non si è fatta attendere, sebbene abbia tentato di ridimensionare la propria responsabilità. Un rappresentante della compagnia ha dichiarato di essere responsabile unicamente del lancio e del dispiegamento dei satelliti, mentre le manovre successive sono di competenza degli operatori dei singoli satelliti. Tuttavia, CAS Space ha assicurato di aver avviato una collaborazione con Starlink per chiarire i dettagli dell'incidente e identificare quale dei nove satelliti lanciati fosse coinvolto.
La decisione di Starlink di portare la questione all'attenzione pubblica non è casuale. Il problema delle collisioni nello spazio sta diventando sempre più pressante. Gli esperti prevedono che entro la fine del decennio del 2030, ci saranno circa mezzo milione di satelliti in orbita attorno alla Terra. Senza un'adeguata coordinazione, il rischio di collisioni aumenterà esponenzialmente. Starlink denuncia la scarsa propensione degli operatori di lancio cinesi a condividere le coordinate orbitali con la controparte americana, una pratica che considera inaccettabile.
Attualmente, ogni operatore coordina i lanci con le rispettive agenzie militari nazionali di monitoraggio orbitale, che valutano i rischi di collisione. Anche nel caso del lancio di CAS Space, la compagnia ha dichiarato di aver consultato le proprie agenzie competenti e di aver ricevuto rassicurazioni sulla sicurezza delle orbite selezionate.
Nonostante le legittime richieste di Starlink di maggiore trasparenza, è importante sottolineare che la stessa compagnia di Elon Musk è uno dei principali attori nel settore spaziale, con una flotta di circa 9.000 satelliti in orbita, pari a circa due terzi di tutti i satelliti operativi. Questa posizione dominante solleva interrogativi sulla sua influenza e responsabilità nella gestione dello spazio orbitale.
Il problema della congestione orbitale è una sfida globale che riguarda tutti i Paesi e le aziende coinvolte nelle attività spaziali. Una singola collisione potrebbe innescare una reazione a catena, rendendo lo spazio inaccessibile per decenni. È fondamentale che tutti gli operatori collaborino per garantire la sicurezza e la sostenibilità dello spazio, un bene comune essenziale per il futuro dell'umanità. La trasparenza, la condivisione di informazioni e l'adozione di standard internazionali sono passi necessari per evitare che lo spazio diventi un ambiente pericoloso e impraticabile.
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