Piramidi di Giza: scoperta sensazionale nella piramide di Micerino!

Tecnologie avanzate rivelano anomalie nascoste, supportando l'ipotesi di un secondo ingresso segreto

Piramidi di Giza: scoperta sensazionale nella piramide di Micerino!

Una scoperta sensazionale scuote il mondo dell'archeologia: un team internazionale di ricercatori ha individuato due anomalie piene d'aria dietro la facciata orientale della piramide di Micerino, a Giza. Questa scoperta fornisce solide prove scientifiche a sostegno dell'ipotesi, a lungo discussa, dell'esistenza di un secondo ingresso nella struttura.

La scoperta, realizzata nell'ambito del progetto ScanPyramids, è stata resa possibile grazie all'utilizzo combinato di georadar, ultrasuoni ed elettrotomografia. I dati, elaborati con una tecnica chiamata "Image Fusion", hanno permesso di visualizzare con precisione le cavità senza dover ricorrere a perforazioni o danneggiare la struttura millenaria.

La ricerca, i cui risultati completi sono stati pubblicati sulla rivista NDT&E International, è stata condotta da scienziati dell'Università del Cairo e dell'Università Tecnica di Monaco (TUM), con il supporto e la supervisione del Consiglio Supremo delle Antichità Egizie e del Ministero del Turismo e delle Antichità.

La struttura, composta da blocchi di granito sul lato orientale della piramide, da tempo rappresentava un enigma per gli esperti, in particolare per una sezione notevolmente lucidata alta circa quattro metri e larga sei. Questo livello di finitura della pietra è particolarmente significativo, in quanto superfici così levigate si trovano attualmente solo all'ingresso principale della piramide, situato sul lato nord.

Già nel 2019, il ricercatore Stein van den Hoven aveva ipotizzato che questa facciata orientale lucidata potesse nascondere un accesso secondario alle camere interne della piramide, la terza più grande dell'altopiano di Giza.

Per verificare questa teoria, il team di ScanPyramids ha implementato una serie di metodi di controllo non distruttivi sull'area in questione. I risultati, sorprendenti e inequivocabili, hanno confermato l'esistenza di due vuoti ben definiti dietro i blocchi della facciata. Questa è la prima volta che vengono identificate anomalie strutturali dietro questa particolare parete, trasformando una congettura archeologica in dati geofisici misurabili.

Le due anomalie, classificate inequivocabilmente nello studio come cavità aeree, si trovano a una profondità di 1,4 metri e 1,13 metri rispettivamente dalla facciata esterna. La cavità più profonda è alta circa un metro e larga 1,5 metri, mentre quella superiore misura 0,9 metri per 0,7 metri. La precisa determinazione metrica di questi spazi è stata possibile solo grazie all'integrazione dei dati provenienti da diversi sistemi di misurazione, un processo in cui la tecnica di fusione delle immagini si è rivelata fondamentale per confermare e perfezionare la scoperta, escludendo la possibilità di semplici disomogeneità nel riempimento o nella muratura.

Il professor Christian Grosse, direttore della Cattedra di Controllo Non Distruttivo presso la Scuola di Ingegneria e Design della TUM e uno degli autori principali dello studio, ha sottolineato l'importanza della scoperta nel contesto più ampio della ricerca sulle piramidi. "Dopo la significativa conferma dell'esistenza di un corridoio nascosto nella Grande Piramide di Cheope nel 2023, il progetto ScanPyramids ha fatto un'altra importante scoperta a Giza", ha affermato. "La tecnica di test che abbiamo sviluppato consente di trarre conclusioni molto precise sulla struttura interna della piramide senza danneggiare la preziosa struttura. L'ipotesi di un altro ingresso è molto plausibile e i nostri risultati ci avvicinano di un grande passo alla sua conferma".

La correlazione tra la finitura lucida della pietra, una caratteristica associata agli ingressi monumentali, e la presenza di cavità d'aria direttamente dietro di essa suggerisce una funzione architettonica intenzionale. La prossima fase della ricerca, che dipenderà dall'autorizzazione delle autorità egiziane per le antichità, potrebbe includere metodi endoscopici o micro-perforazioni per visualizzare direttamente il contenuto di questi vuoti ed esplorare la loro possibile connessione con una camera o un corridoio interno.

Il progetto ScanPyramids, un'iniziativa internazionale di collaborazione avviata nel 2015, continua a svelare i segreti strutturali delle ultime meraviglie del mondo antico, utilizzando tecnologie avanzate che preservano l'integrità di questi monumenti. La scoperta riaccende il dibattito sulle tecniche di costruzione delle piramidi e sulle conoscenze architettoniche degli antichi egizi, aprendo nuove prospettive di ricerca e offrendo una visione più approfondita della storia e della cultura di questa straordinaria civiltà.

Pubblicato Mercoledì, 12 Novembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 12 Novembre 2025

Marco P.

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