ChatGPT, l'interfaccia di intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI, sta diventando sempre più popolare come strumento di interazione virtuale, tanto da attrarre anche persone che solitamente evitano il contatto umano. Tuttavia, questa crescente dipendenza solleva preoccupazioni significative riguardo alla salute mentale degli utenti. Secondo statistiche interne di OpenAI, centinaia di migliaia di utenti di ChatGPT manifestano sintomi di disturbi mentali, mentre oltre un milione esprime pensieri suicidi.
La leadership di OpenAI stima che circa 800 milioni di persone in tutto il mondo utilizzino i servizi dell'azienda ogni settimana, rappresentando circa il 10% della popolazione globale. Come riportato da Gizmodo, OpenAI ha pubblicato dati allarmanti riguardanti le manifestazioni di disagio tra gli utenti attivi, tra cui segnali di disturbi psichici, dipendenza eccessiva dal chatbot e ideazioni suicidarie. Fino allo 0,07% degli utenti settimanali di ChatGPT mostra segni di psicosi e manie di vario genere, mentre lo 0,15% manifesta tendenze suicide e una percentuale simile sviluppa una forte dipendenza emotiva dall'intelligenza artificiale. Complessivamente, si stima che circa tre milioni di persone presentino questi preoccupanti segnali comportamentali.
OpenAI afferma di essere consapevole di questi rischi e di aver implementato misure per mitigare gli effetti negativi. La società collabora con 170 esperti nel campo della psichiatria per addestrare ChatGPT a fornire risposte più appropriate e di supporto agli utenti con sintomi di disagio. L'obiettivo è incoraggiare gli utenti a cercare aiuto professionale e a ridurre il tempo trascorso sul chatbot. Grazie a questi sforzi, OpenAI sostiene di essere riuscita a ridurre del 65-80% il numero di risposte inappropriate in situazioni delicate. Tuttavia, ChatGPT non interrompe completamente la conversazione né blocca l'accesso alle sue risorse per tali utenti.
In termini assoluti, si stima che circa 560.000 utenti di ChatGPT manifestino segni di psicosi e manie ogni settimana. Questi utenti generano circa 1,8 milioni di messaggi contenenti tali segnali, pari allo 0,01% dei 18 milioni di messaggi totali scambiati settimanalmente sulla piattaforma. Inoltre, si calcola che 1,2 milioni di utenti settimanali esprimano pensieri suicidi, producendo circa 9 milioni di messaggi a riguardo. Un altro 1,2 milioni di utenti mostra segni di dipendenza eccessiva dall'IA, generando 5,4 milioni di messaggi correlati.
Nonostante le dichiarazioni di OpenAI riguardo alla sua preoccupazione per queste tendenze, alcuni critici sottolineano le recenti iniziative dell'azienda volte a conferire a ChatGPT una personalità più marcata e a utilizzare l'IA per creare contenuti erotici. Tali sviluppi potrebbero essere visti come un'esacerbazione dei rischi per la salute mentale degli utenti, sollevando dubbi sull'effettiva volontà di OpenAI di affrontare seriamente il problema della dipendenza e del disagio psicologico associati all'uso dei suoi prodotti. La crescente diffusione di strumenti di IA come ChatGPT richiede una maggiore consapevolezza dei potenziali impatti sulla salute mentale e un impegno più deciso da parte delle aziende sviluppatrici per garantire un utilizzo sicuro e responsabile di queste tecnologie.
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