FEEXPO, Benedetti (CNR): “Bisogna lavorare perché il gioco non crei nuove solitudini nei giovani”

FEEXPO, Benedetti (CNR): “Bisogna lavorare perché il gioco non crei nuove solitudini nei giovani”

La ricercatrice e il convegno che ha illustrato anche molti dati

Elisa Benedetti, ricercatrice del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), ha discusso il rapporto tra i giovani e la dipendenza dal gioco o i comportamenti a rischio durante il convegno di apertura del FEEXPO, Family Entertainment Expo, che ha avuto luogo stamattina alla Fiera di Bergamo e si concluderà giovedì 27 febbraio. Da anni, il CNR conduce un’indagine annuale chiamata ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs), realizzata in parallelo in 35 Paesi europei. Benedetti ha spiegato che in Italia lo studio è condotto ogni anno nelle scuole superiori, seguendo metodologie uniformi a livello europeo. Questa indagine non si limita all’analisi dell'uso di sostanze, ma si estende anche alle dipendenze comportamentali, come il gioco d’azzardo e il gaming

I dati e la ricerca

I dati recenti mostrano che il 73% dei giovani ha giocato nell'ultimo anno, e confrontando questo dato con le rilevazioni precedenti, emerge una tendenza ad una diminuzione dell’età dei giocatori, in prevalenza maschi. I giovani tendono a scegliere giochi d’azione e multiplayer, mentre le ragazze mostrano una preferenza per i giochi d'avventura. I ricercatori del CNR hanno osservato che i ragazzi giocano principalmente su smartphone, console o computer, spesso nella propria camera, il che è collegato a comportamenti a rischio quali isolamento sociale e aggressività. Circa il 17% dei giovani presenta comportamenti a rischio, con un’incidenza significativamente maggiore tra i maschi—tre volte superiore rispetto alle femmine. Uno dei fattori più influenti è il gioco immersivo, che non prevede interruzioni. Benedetti ha presentato un grafico che evidenzia come l’attività di gioco diminuisca nei giorni di scuola, mentre nei periodi di assenza da essa assorbe la maggior parte del tempo libero dei giovani. La spesa per i videogiochi è significativa, arrivando a toccare anche i 50 euro al mese, solitamente prelevati dalle carte di pagamento dei genitori. Concludendo la sua presentazione, Benedetti ha sottolineato che, confrontandosi con il resto d’Europa, l'Italia si colloca leggermente sopra la media. Tra i sedicenni italiani, il 24% presenta un profilo problematico legato al gioco. In Paesi con minori benefit sociali e più difficoltà economiche, questa percentuale può arrivare addirittura al 40% o oltre. Benedetti ha avvertito che il gioco d’azzardo sta diventando sempre più diffuso e che è fondamentale lavorare affinché non diventi un motivo di isolamento per i giovani.

Fonte: agimeg.it

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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