Prima di procedere
Il governo thailandese sta tentando di rispondere alla pressione dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti attraverso una strategia audace: la legalizzazione dei casinò. Questa iniziativa, sostenuta dal vicepremier Phumtham Wechayachai, viene vista come una potenziale fonte di crescita economica in un momento critico, poiché l’economia thailandese potrebbe subire un colpo significativo, valutato in miliardi di dollari, a causa delle politiche commerciali americane. Le nuove misure commerciali annunciate dalla Casa Bianca comportano dazi variabili, che vanno dal 10% a oltre il 50%, e colpiscono più di 60 paesi partner.
L'imposta del 36%
In particolare, la Thailandia dovrà affrontare un'imposta pari al 36% sulle sue esportazioni verso gli Stati Uniti, il che potrebbe avere un impatto stimato di circa 15 miliardi di dollari, una cifra che praticamente annullerebbe qualsiasi previsione di crescita per il 2025. In risposta a questa sfida, l’attuale governo, guidato da Paetongtarn Shinawatra, ha avanzato la proposta di legalizzare dei casinò resort in diverse regioni strategiche, tra cui Chiang Mai, Chonburi, Phuket e Bangkok.
Strategia necessaria
Si stima che questi complessi potrebbero generare annualmente tra i 9 e i 15 miliardi di dollari, collocando la Thailandia subito dietro i giganti del settore, Las Vegas e Macao, nella classifica globale. È importante notare che il vicepremier sottolinea che questa iniziativa non deve essere interpretata come una promozione del gioco d’azzardo, ma piuttosto come una strategia necessaria per garantire la sostenibilità economica del paese. Il progetto ha già ricevuto l'approvazione preliminare dal Consiglio dei ministri e si prevede che sarà presentato in Parlamento entro la settimana. Tuttavia, la reazione pubblica è molto polarizzata.
Le critiche
Diverse manifestazioni e critiche hanno già avuto luogo, e un gruppo di 50 ex redattori della Costituzione del 2007 ha inviato una lettera aperta al Parlamento, definendo la proposta incompatibile con il programma elettorale del partito Pheu Thai e associandola, in modo implicito, all’ex premier Thaksin Shinawatra, figura influente nel partito e padre dell’attuale leader. I dati di un sondaggio condotto a gennaio mostrano che ben il 59% della popolazione è contrario alla legalizzazione dei casinò, mentre meno del 30% la sostiene; la legalizzazione del gioco online riscuote ancor meno consenso.
Dall’altro lato, il governo cita anche un'altra indagine dell'Ufficio di Politica Fiscale, che evidenza un sostegno dell’80% per i casinò tra oltre 70.000 partecipanti. Tuttavia, l'ex commissario elettorale Somchai Srisutthiyakorn ha messo in dubbio la validità di questo sondaggio, sottolineando l'insolita uniformità delle risposte. In questo clima di tensione, la premier cerca di tranquillizzare il popolo, affermando che sono in corso colloqui con Washington e che il governo ha predisposto un piano dettagliato per mitigare le perdite economiche. "Possiamo ancora negoziare", afferma.
Tuttavia, l'analista Olu Sonola di Fitch Ratings avverte che l'impatto delle nuove tariffe sarà ampio e significativo, tale da rendere obsolete molte delle attuali previsioni economiche. Le esportazioni thailandesi di componenti elettronici, macchinari e prodotti agricoli verso gli Stati Uniti — il principale mercato per la Thailandia — risultano tutte a rischio, il che potrebbe complicare ulteriormente la situazione economica del paese.
Fonte: agimeg.it
