Fauja Singh, una vera e propria leggenda nel mondo delle maratone, è deceduto il 14 luglio nello stesso villaggio in cui era nato: Beas Pind, nel Punjab, India. All'età di 114 anni, è stato coinvolto in un tragico incidente stradale mentre si allenava camminando. La sua incredibile carriera sportiva, iniziata a 89 anni, è stata caratterizzata da conquiste straordinarie e una passione inesauribile per la corsa.
Naturalizzato britannico ma con profonde radici indiane, Singh ha stupito il mondo intero dichiarando di avere 100 anni alla Maratona di Londra del 2011. Tuttavia, l'esatta data di nascita di Fauja Singh resta avvolta nel mistero per l'assenza di documenti ufficiali, alimentando così la sua leggenda. Dal 2000 al 2013, ha partecipato a nove maratone complete, lasciando un'impronta indelebile nella storia dello sport.
Nel 2011, alla Maratona di Toronto, il tempo di 8 ore, 25' e 15'' lo consacrò come il primo centenario a portare a termine una maratona. Sulla linea di arrivo, dichiarò con un sorriso: "Corro mentre parlo con Dio". Un anno più tardi, ha avuto l'onore di essere uno dei tedofori delle Olimpiadi di Londra, un'esperienza che ha ulteriormente consolidato il suo status di icona mondiale.
La sua vita, tuttavia, non è stata esente da difficoltà. Nato nel 1911, Fauja ha vissuto entrambi i conflitti mondiali e ha assistito, con profondo dolore, alla tragica separazione tra India e Pakistan. In giovane età, mai avrebbe pensato di correre maratone, dedicandosi invece all'agricoltura. "Non conoscevo neppure la parola 'maratona'. Non ho mai frequentato la scuola o praticato sport", raccontava. Dopo la morte della moglie Gian Kaur negli anni '90, Fauja si trasferì a Londra dove, nonostante tragici lutti personali, trovò rifugio nella corsa.
Guidato dall'allenatore Harmander Singh, Fauja si unì a un gruppo di corridori anziani e ben presto scoprì l'incredibile beneficio della corsa come balsamo per il dolore dell'anima. "La corsa mi ha aiutato a superare i momenti più bui", diceva, esprimendo eterna gratitudine verso il suo allenatore. La comunità di Ilford a Londra diventerà un simbolo duraturo della sua passione senza fine.Sikhs In The City, il club sportivo con cui collaborava, ha confermato che dedicherà tutte le attività future fino al 2026 per celebrare la straordinaria vita di Fauja Singh, con l'obiettivo di costruire una struttura in sua memoria sul circuito di Ilford.
Nonostante l'incredibile longevità, l'aspetto più stupefacente della vita di Fauja Singh è stata la sua capacità di ispirare persone di tutte le età a superare i propri limiti. La sua storia varca i confini dello sport, ricordando a tutti noi che la vera età è solo un numero e che il cuore e lo spirito possono sfidare il tempo.