Negli anni bui, quando io ero un ragazzino e noi albanesi eravamo conosciuti come i "coreani del Nord d’Europa", l'unica finestra sul mondo era la radio italiana. Seguivo i Giri di personaggi leggendari come Gimondi e Merckx e facevo il tifo per una corsa di cui non potevo vedere le immagini, sognando di sbarcare un giorno dall'altra parte del mare, sapendo che da quella parte c'era la vita. Vedere oggi il Giro in Albania è per me meraviglioso."
Queste sono le parole del premier Edi Rama, che descrivono al meglio il significato della prima tappa del Giro d’Italia 2025 che partirà domani dal porto di Durazzo in direzione Tirana. La corsa rosa è iniziata più di quattordici volte all'estero toccando luoghi speciali per la nostra memoria e cultura, come Marcinelle in Belgio e Gerusalemme. Tuttavia, l'approdo in una nazione che in soli vent’anni ha compiuto la transizione da una dura dittatura comunista a un fiero partner dell’Italia rappresenta una scelta straordinaria.
Un percorso simbolico
La cronometro di sabato si concluderà sul Boulevard Deshmoret e Kombit di Tirana, un percorso disegnato durante l’occupazione fascista da Armando Brasini. Oggi, questo passaggio dei girini rappresenta una riconciliazione pacifica tra due pagine dolorose della storia di Albania e Italia. Se il Tour de France nel 2024 ha iniziato con una scenografica partenza da Piazza della Signoria a Firenze, il Giro 2025 sceglie invece Durazzo, un tempo considerata una porta proibita dell’Est Europa.
Una corsa originale e sfidante
Questo Giro 2025 è originale, inclusivo, dissacrante e classico al contempo. Anche se mancano alcune delle celebri salite alpine, la competizione si distinguerà per la sua durezza. I primi punti della maglia di miglior scalatore saranno assegnati sui monti balcanici di Gracen e Surrel, zone dove la bici è rara. Dopo tre giorni, la carovana tornerà in Italia per attraversare alcuni dei luoghi meridionali più belli, da Alberobello a Lecce, da Matera a Napoli, fino a scalare l'Appennino abruzzese.
Un percorso straordinario in Italia
Durante la seconda settimana, tra i muri marchigiani, gli sterrati senesi e il Campo dei Miracoli a Pisa, il Giro mostrerà il suo lato più spettacolare. La gara culminerà con una feroce prova finale sul Colle delle Finestre, una salita celebre nella memoria colletiva per il trionfo di Chris Froome nel 2018. La tappa conclusiva, proposta da Papa Francesco, partirà attraverso la Porta Petriana, nel cuore del Vaticano, simboleggiando una sintesi di culture e spiriti.
Con la sua combinazione di percorso, storia e cultura, il Giro d'Italia 2025 si preannuncia non solo come una sfida sportiva ma anche come una celebrazione dell'interazione umana che supera le barriere politiche e storiche, promuovendo un legame di koinè tra nazioni e popoli diversi ma uniti dal comune amore per il ciclismo.
Fonte: corriere.it