Prima di procedere
Il cielo sopra Firenze è più grigio che mai in questo avvio di stagione. La Fiorentina, da sempre compagine di prestigio e con una storia che risuona tra i più alti livelli del calcio italiano, sta vivendo un’autentica crisi in questo primo mese e mezzo di Serie A. I numeri, implacabili, evidenziano un quadro davvero allarmante: la peggior partenza nella storia del club da quando è stato introdotto il sistema dei tre punti per vittoria. Questo dato, già di per sé significativo, diventa ancora più impattante se si analizzano alcune statistiche chiave che mettono a nudo le difficoltà degli uomini di Stefano Pioli.
A livello offensivo, i numeri sono impietosi. Con solo 3 gol realizzati finora, la squadra si trova al sedicesimo posto per numero di reti, condividendo l’ultima posizione per assist con altri quattro club. Se si guarda alla somma di gol e assist, si scende ulteriormente al diciassettesimo posto. Questi dati non solo sottolineano le carenze, ma suggeriscono un attacco praticamente assente, un difetto che fa suonare un campanello d'allarme non solo per l'immediato ma anche in prospettiva di tutta la stagione.
Il centrocampo, da sempre fulcro delle giocate e del ritmo di una squadra, è in evidente difficoltà. Non si è riusciti a trovare un ritmo né un'intesa che possano supportare efficacemente il reparto offensivo. Da ciò derivano le performance deludenti degli attaccanti, che, nonostante gli sforzi, sono ancora a quota zero reti. I numeri confermano questo disagio: la Fiorentina è solo al tredicesimo posto per passaggi progressivi.
I problemi si estendono anche ai tiri: la squadra si classifica al sedicesimo posto per tocchi nell'ultimo terzo di campo e addirittura diciottesima per passaggi completati in area. L'attacco si affida spesso a tiri dalla distanza, una scelta tattica che si traduce raramente in momenti di reale pericolo per gli avversari, come dimostrato dalla bassa percentuale di tiri in porta, un misero 16,4%.
A tutto ciò si aggiunge un altro dato preoccupante: la squadra è seconda per numero di fuorigioco, un segnale di mancanza di sincronismo e poca capacità di lettura delle difese avversarie. Per i passaggi completati, la Fiorentina è al decimo posto con il 79,4%, mentre scende al dodicesimo per la distanza percorsa dal pallone con i passaggi, al quindicesimo per passaggi lunghi completati e al sedicesimo per passaggi chiave. Questi indicatori offrono l'immagine di una squadra che ha perduto la sua identità e fatica a costruire gioco.
In questo difficile contesto, la figura di Pioli è chiamata a un lavoro arduo e complesso, mirato non solo a correggere gli errori tattici ma anche a motivare e rigenerare una squadra che sembra essere in crisi d’identità. Questo inizio di stagione, avvenuto in mezzo a grandi aspettative, richiede un cambio di rotta deciso e immediato. Per evitare che gli incubi continuino ad oscurare le ambizioni viola, sarà fondamentale ritrovare equilibrio e compattezza.
Sebbene ci sia ancora tempo per un’inversione di tendenza, la pressione cresce e le prossime partite saranno cruciali per determinare il futuro del club in questo campionato. Resta da vedere se Pioli e i suoi uomini riusciranno a trovare la formula giusta per uscire dal tunnel e risollevare una squadra abituata a lottare per ben altri obiettivi rispetto alla bassa classifica.
