Il governo estone ha approvato un disegno di legge che prevede una riduzione dell’aliquota fiscale sul gioco d’azzardo online, una mossa che ha generato un acceso dibattito politico ed economico. L’obiettivo dichiarato è quello di assicurare un finanziamento stabile e a lungo termine per lo cultura e lo sport, ma la proposta è stata accolta con scetticismo da diverse parti, inclusi membri dell’opposizione, dello stesso governo e perfino dal Ministero delle Finanze.
L’iniziativa, presentata dai parlamentari del Partito della Riforma e dell’Eesti 200, mira a riformare il sistema di finanziamento statale per cultura e sport. Secondo il ministro degli Affari esteri Margus Tsahkna (Eesti 200), l’Estonia attualmente raccoglie circa 22 milioni di euro all’anno dal settore del gioco. L’ambizioso progetto prevede di raggiungere i 30 milioni di euro entro il 2028 attraverso una progressiva riduzione dell’imposta sui casinò online, che passerebbe dal 6% al 4%. Tsahkna ha sottolineato che i proventi saranno interamente destinati a questi settori, alleviando la pressione dei negoziati annuali sul bilancio.
Tuttavia, questa visione non è condivisa da tutti. L’ex ministro delle Finanze Mart Võrklaev, anch’egli membro del Partito della Riforma, ha criticato aspramente la misura, definendola controproducente e basata su previsioni poco realistiche. Secondo Võrklaev, il taglio comporterebbe una perdita netta per le casse dello Stato: 6 milioni di euro nel 2026, 8 milioni di euro nel 2027 e 10 milioni di euro nel 2028. L’argomentazione del governo si fonda sull’assunto che una tassazione più bassa attrarrà nuovi operatori internazionali nel mercato estone. Võrklaev ha però fatto notare che, anche dopo l’aumento della tassa nel 2023, ben nove nuovi operatori erano entrati nel Paese, generando entrate aggiuntive per 4 milioni di euro all’anno. A suo avviso, l’idea di un ulteriore boom grazie alla riduzione fiscale è quindi priva di solide fondamenta.
Le critiche non si fermano all’aspetto economico. Võrklaev ha denunciato anche l’influenza di ristretti gruppi di interesse nel processo di formazione del programma di governo, accusando l’esecutivo di non ascoltare adeguatamente i professionisti del settore finanziario. In risposta, Tsahkna ha definito le sue affermazioni “puro gioco politico”, sostenendo che le decisioni sono state prese sulla base di analisi approfondite e dati concreti. Ha precisato che la riduzione dell’imposta sarà graduale, con tagli di mezzo punto percentuale alla volta, e che ogni fase sarà attivata solo al raggiungimento dei livelli di entrate fiscali previsti.
A difesa della linea del governo è intervenuto anche il primo ministro Kristen Michal, che ha paragonato la riforma alla storica abolizione dell’imposta sul reddito delle società, inizialmente molto contestata ma poi rivelatasi un successo per l’economia nazionale. Michal ha riconosciuto la prudenza delle previsioni del Ministero delle Finanze, ma ha anche sottolineato che l’aspetto cruciale non è tanto il volume di attività di gioco, quanto il controllo e la vigilanza sulle licenze e le operazioni contabili delle società. Per questo, ha annunciato un rafforzamento del ruolo dell’Unità di intelligence finanziaria (FIU), anche in chiave anti-riciclaggio, dato che lo stesso Ministero delle Finanze ha identificato gli operatori del gioco come uno dei principali rischi in questo ambito.
Per rassicurare il settore culturale, Michal ha precisato che eventuali mancate entrate derivanti dal fallimento della riforma fiscale saranno compensate con fondi riassegnati da altri capitoli di spesa. Secondo il premier, la sostenibilità dei finanziamenti alla cultura non sarà compromessa. Ha inoltre respinto le accuse di sordità del governo verso i tecnici: “In realtà, stiamo ascoltando i professionisti della finanza più di quanto si dica”, ha affermato. Questa dichiarazione giunge in un momento in cui l'Estonia, come molti altri paesi europei, sta cercando di bilanciare le entrate statali con le esigenze di finanziamento dei settori chiave come cultura e sport. La riforma fiscale sul gioco d'azzardo online rappresenta un tentativo di trovare nuove fonti di finanziamento, ma solleva interrogativi sulla sua sostenibilità e sul suo impatto a lungo termine.
Nonostante le rassicurazioni, le perplessità persistono. La proposta ha superato la prima lettura al Riigikogu il 21 ottobre, ma il dibattito si preannuncia ancora lungo e complesso. Oltre a Võrklaev, anche Annely Akkermann, presidente della commissione Finanze, e altri esponenti del Partito della Riforma hanno sollevato obiezioni, unendosi alle voci dell’opposizione e del Ministero delle Finanze. Il governo estone dovrà affrontare sfide significative per superare le resistenze e dimostrare la validità della sua proposta. La capacità del governo di gestire le preoccupazioni economiche e politiche, nonché di garantire la trasparenza e la responsabilità nel settore del gioco d'azzardo online, sarà fondamentale per il successo della riforma. La riforma proposta potrebbe anche avere implicazioni per altri paesi che stanno valutando modifiche simili alle loro politiche fiscali sul gioco d'azzardo online.
Con una posta in gioco economica e politica così elevata, la riduzione dell’imposta sul gioco online si configura come un test cruciale per la credibilità del governo estone e per la sua capacità di bilanciare innovazione fiscale e responsabilità pubblica. Resta da vedere se questa scommessa audace porterà i benefici sperati o se si rivelerà un errore costoso.
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