I centri di elaborazione dati di grandi dimensioni stanno diventando rapidamente un pilastro fondamentale per il progresso tecnologico globale. Tuttavia, la loro continua espansione pone significative sfide ambientali, soprattutto in termini di consumo energetico e emissioni di anidride carbonica. La Cina, con il suo fervente approccio all'innovazione tecnologica, ha intrapreso un progetto pionieristico per ridurre l'impatto ambientale di questi centri attraverso lo sviluppo di centri dati sottomarini.
L'idea di sfruttare le correnti oceaniche per raffreddare questi centri non è nuova. Già nel 2018, Microsoft aveva sperimentato soluzioni simili al largo delle coste della Scozia. Tuttavia, il progetto cinese si distingue per il suo intento di operare a livello commerciale. Realizzato in collaborazione con il produttore di attrezzature marittime Highlander e con aziende edili di Shanghai, il centro dati sottomarino proporrà una struttura che ricorda un'enorme botte gialla dotata di tutte le connessioni necessarie per operare al largo delle coste cinesi.
Secondo il vicepresidente di Highlander, uno dei principali vantaggi di questi centri è la drastica riduzione del consumo energetico per il raffreddamento, che può calare fino al 90%. In previsione del lancio commerciale, alcuni dei partner che si apprestano a utilizzare questa tecnologia includono il China Telecom e un'importante azienda locale del settore dell'intelligenza artificiale.
Highlander ricevette già nel 2022 sussidi governativi cinesi di oltre $5,62 milioni per un simile progetto nella provincia di Hainan, ora operativo. Tuttavia, sfide di natura tecnica e ambientale accompagnano queste iniziative. L'elevato costo di realizzazione e le potenziali implicazioni sugli ecosistemi marini sono questioni ancora aperte che potrebbero ostacolare una diffusione su larga scala.
Il progetto sottomarino di Shanghai si distingue ulteriormente per il suo apporto innovativo: utilizzerà oltre il 95% dell'energia necessaria proveniente da fonti eoliche. La struttura adotterà una speciale capsula in acciaio, protetta contro la corrosione della acqua salata con un rivestimento a base di particelle di vetro. Questo design assicura la protezione dall'aggressività dell'ambiente marino mentre un ponte galleggiante garantirà l'accesso comodamente dal mare aperto tramite un sistema di sollevamento appositamente progettato.
Nonostante questi promettenti sviluppi tecnologici, ci sono ancora preoccupazioni legate alla sicurezza informatica e all'impatto ecologico. Recenti studi realizzati da scienziati giapponesi hanno evidenziato specifiche vulnerabilità degli impianti sottomarini, esposti a potenziali attacchi tramite onde sonore. Inoltre, l'impatto del calore rilasciato nell'oceano è un altro aspetto che necessita di attenzione. Gli esperti sottolineano che questo effetto termico potrebbe alterare gli equilibri ecologici, costringendo alcune specie marine a migrare verso acque più fresche, con conseguenze difficilmente prevedibili.
Nonostante tali problematiche, l'interesse verso i centri dati sottomarini cresce, alimentato dalla pressione globale di ridurre l'impatto ambientale. È improbabile che queste strutture sostituiscano completamente quelle terrestri, ma potrebbero rappresentare una soluzione complementare e sempre più integrata nel futuro prossimo.