Nella lotta alla pirateria audiovisiva, le sanzioni tanto attese sono finalmente arrivate. Grazie a un protocollo di intesa tra Agcom e Guardia di Finanza, è stato messo in atto un robusto piano d'azione contro l'uso del famigerato "pezzotto" per accedere illegalmente a contenuti televisivi. La conferenza stampa della Lega Serie A ha svelato tutti i dettagli di questa operazione che coinvolge oltre 2.282 persone sparse in 80 province italiane.
Il lavoro di indagine è stato condotto con precisione dal Nucleo Speciale Beni e Servizi e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce. Gli utenti identificati, nel periodo tra marzo e aprile 2025, sono stati convocati presso le sedi locali delle forze dell'ordine, dove sono state loro contestate le sanzioni previste dall'art. 174-ter della legge 22 aprile 1941. Questo articolo stabilisce una sanzione pecuniaria tra 154 e 1.032 euro per chi utilizza illecitamente contenuti protetti.
Il piano d'azione ha previsto l'invio a febbraio degli elenchi con i nominativi dei "pirati" di rete, accompagnati da schede individuali che dettagliavano gli acquisti digitali legati alla pirateria. In queste operazioni è stato distribuito anche un manuale tecnico-giuridico e modelli di verbale utili per la contestazione delle violazioni.
A oggi, il 96% delle operazioni previste è stato completato con 2.189 verbali emessi. Sono stati inoltre identificati 13 soggetti residenti all’estero che attendono separata notifica, mentre 4 casi di decesso e 2 di irreperibilità accertata hanno complicato ulteriormente l'attività ispettiva. Ma l'offensiva contro la pirateria non si ferma qui: sono in corso nuove rilevazioni grazie ad indagini attivate con altre Procure e procedimenti in sviluppo presso la Procura di Roma che coinvolgono Gdf e AGCOM.
Sulle prospettive del contrasto alla pirateria, ha parlato l'Amministratore Delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo, definendo “storico” il giorno delle conferenze. De Siervo ha lodato il lavoro della Guardia di Finanza: “Chi utilizza il 'pezzotto' lascia una traccia indelebile e gli autori di queste violazioni sono facilmente individuabili. Le multe possono arrivare fino a 5000 euro per chi continua a usare metodi illeciti”. Un messaggio chiarissimo che punta non solo al recupero economico, ma a un incremento culturale della legalità.
Questo cambio di rotta è stato accolto positivamente anche da Sky Italia. L'Amministratore Delegato Andrea Duilio ha riconosciuto l'efficacia delle operazioni e ha sottolineato come esse rappresentino un'opportunità per un cambiamento culturale: “Proteggiamo milioni di persone che scelgono la legalità, colpendo quella falsa impunità che per troppo tempo ha prosperato a discapito di vari settori economici, dallo sport all'audiovisivo”.
Il dibattito sulla lotta alla pirateria digitale non è mai stato così attuale, specialmente in un paese come l'Italia dove l'industria culturale deve fronteggiare sfide costanti. L'operazione simbolizza un passo significativo verso la ridefinizione della percezione pubblica dell'illegalità nel consumo di contenuti, invitando tutti a riflettere sull'importanza degli abbonamenti legali. E, come ha ben messo in prospettiva De Siervo: “Pagare tutti, significa pagare meno”.