Nel mondo frenetico dell'intelligenza artificiale, Meta, guidata da Mark Zuckerberg, si conferma un implacabile predatore di talenti. L'azienda è disposta a investire cifre astronomiche per attrarre le menti più brillanti del settore, consolidando la sua posizione come leader nell'innovazione tecnologica.
L'ultimo colpo di Meta è l'acquisizione di Andrew Tulloch, matematico di origine australiana e co-fondatore del promettente startup Thinking Machines Lab. Questo laboratorio era stato fondato da Mira Murati, ex direttrice tecnica di OpenAI. La notizia, diffusa dal Wall Street Journal, ha scosso il panorama dell'AI, evidenziando la determinazione di Zuckerberg a costruire un team di eccellenza.
Secondo fonti interne, Tulloch sarebbe stato convinto a lasciare Thinking Machines Lab per "motivi personali", ma l'offerta irrinunciabile di Meta ha certamente giocato un ruolo cruciale. Si parla di un pacchetto retributivo che potrebbe raggiungere 1,5 miliardi di dollari nei prossimi sei anni. Una cifra sbalorditiva, che testimonia l'importanza strategica che Meta attribuisce all'intelligenza artificiale.
In precedenza, Zuckerberg aveva tentato di acquisire direttamente Thinking Machines Lab, ma di fronte al rifiuto di Mira Murati, ha optato per una strategia alternativa: corteggiare i suoi collaboratori più validi. Sembra che più di una decina di dipendenti siano stati contattati da Meta, e l'offerta a Tulloch ha avuto l'effetto desiderato. La mossa sottolinea come la competizione per i talenti nel settore dell'AI sia spietata, con aziende disposte a tutto pur di accaparrarsi le migliori risorse.
Ma la strategia di Meta non si limita a sottrarre talenti a startup emergenti. Anche OpenAI, la creatrice di ChatGPT, è nel mirino di Zuckerberg. Sebbene non tutti coloro che hanno lasciato OpenAI per unirsi a Meta si siano dichiarati pienamente soddisfatti della loro scelta, l'azienda di Menlo Park continua a rappresentare una destinazione ambita per molti sviluppatori di intelligenza artificiale.
L'acquisizione di Andrew Tulloch rappresenta un investimento significativo per Meta, ma anche un segnale chiaro delle ambizioni dell'azienda nel campo dell'intelligenza artificiale. Con un team di esperti di livello mondiale e risorse finanziarie illimitate, Meta è pronta a competere con i colossi del settore e a plasmare il futuro dell'AI. Resta da vedere se questa strategia aggressiva darà i suoi frutti e se Meta riuscirà a mantenere la sua posizione di leadership in un mercato in continua evoluzione.