“L’avvocato generale davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea accoglie su tutta la linea la nostra posizione: il canone di proroga tecnica delle sale bingo non è conforme al diritto europeo”. A dichiararlo è l’avvocato tributarista Alessandro Dagnino, managing partner dello studio legale LEXIA e difensore della Coral srl, operatore che ha ottenuto dal Consiglio di Stato ben due rinvii pregiudiziali alla Cgue. L’avvocato generale Leila Medina ha riconosciuto che la normativa europea osta all’applicazione di un canone mensile non contemplato dall’aggiudicazione iniziale. Inoltre, l’organo della Corte di Strasburgo conferma la non ammissibilità della previsione che subordina al pagamento del canone la partecipazione a una futura procedura di gara per la riattribuzione delle concessioni. “Positivo è inoltre – commenta l’avvocato Dagnino – il fatto che l’avvocato generale confermi sostanzialmente la natura di impropria tassa capitaria (c.d. lump sum tax) del canone di proroga tecnica, affermando con forza quanto sia illegittima oltre che ingiusta la previsione di un ammontare del canone fisso per tutti gli operatori al di là della capacità finanziaria di ciascuno. Adesso il nostro auspicio – conclude – è che la Corte si pronunci presto spazzando via una previsione che per anni ha distorto il mercato, vessando gravemente i piccoli operatori”.