Cangianelli ha sottolineato come un divieto totale possa non solo incrementare le attività illecite ma anche aggravare il quadro clinico di soggetti già fragili, con l’82% degli psicologi che segnala un possibile peggioramento di altre patologie nei soggetti vulnerabili qualora il gioco legale venisse meno. Questi numeri evidenziano quanto la questione sia tutt'altro che superficiale, richiedendo interventi ponderati e ben strutturati.
Nel suo discorso, Cangianelli ha richiamato l’attenzione su una recente sentenza della Corte Costituzionale , riguardante l'accesso al gioco d’azzardo online negli Internet point. Questa sentenza mette in luce la necessità di riformare un quadro normativo ormai obsoleto che non è più in grado di garantire quei meccanismi di tutela che il gioco legale, correttamente gestito, può offrire.
Il gioco legale, oltre a rimanere una significativa fonte di introiti fiscali per lo Stato, grazie a tecnologie sempre più avanzate, riesce ad applicare forme di tutela e prevenzione più efficaci per il giocatore. Tuttavia, le norme attuali, non adeguate ai tempi, continuano a costituire un ostacolo. Secondo Cangianelli, occorre aggiornare il sistema normativo per potenziare le misure di protezione e prevenzione nel settore del gioco d'azzardo.
Se da un lato, quindi, il gioco legale, quando ben regolato, può diventare un elemento strategico nella lotta alle patologie e al gioco illegale, dall'altro appare sempre più evidente che il mantenimento di norme anacronistiche possa favorire la proliferazione dell’illegalità. È dunque fondamentale che le istituzioni si facciano promotrici di una riforma coraggiosa, che punti a un dialogo fattivo tra tecnologia e strategie di prevenzione, per mettere a punto un ordinamento che sappia tutelare appieno i cittadini e ridurre i rischi correlati al gioco d’azzardo.
Questa sfida non coinvolge solo il legislatore, ma anche le comunità locali, gli operatori del settore e le istituzioni sanitarie, chiamati a collaborare affinché si sviluppi una cultura del gioco responsabile mirante alla consapevolezza e all’inclusione sociale di chi è, o è stato, vittima del gioco patologico.
Fonte e Foto: Agimeg