Caos nel gioco pubblico: Verso una regolamentazione unificata

Caos nel gioco pubblico: Verso una regolamentazione unificata

Riccardo Pedrizzi lancia l'allarme: urgenza di trasparenza e cooperazione contro il riordino del gioco in Italia

Il tema del riordino del gioco fisico ha assunto un ruolo di primaria importanza per gli operatori del settore in Italia. La mancanza di una regolamentazione unificata a livello nazionale ha reso il contesto particolarmente confuso, inducendo i rappresentanti locali a navigare in una nebulosa di incertezze e frammentarietà normativa. Riccardo Pedrizzi, noto ex senatore e già presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato nella XIV legislatura, ha espresso la sua preoccupazione in un'intervista esclusiva con Fabio Felici, direttore di Agimeg.

Pedrizzi ha sottolineato la necessità di maggiore trasparenza nel passaggio di documenti tra l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF). Ha evidenziato come il continuo scambio di documenti senza un esito chiaro, assimilabile al perenne ripetersi di un gioco dell'oca, ostacoli il salto necessario al livello politico. Senza un intervento deciso da parte delle istituzioni, si rischia di prolungare ulteriormente una situazione di stallo.

Un rappresentante autorevole del Governo dovrebbe, infatti, farsi portavoce di una soluzione condivisa. È fondamentale riunire attorno a un tavolo tutte le parti coinvolte, in particolare quelle delle regioni di centro-destra, per elaborare una strategia comune e concertata. Pedrizzi ha esplicitamente critico la mancanza di impegno concreto delle autorità politiche nel voler affrontare e risolvere il quadro complesso e divisivo di questa riforma.

La riforma del gioco fisico è sicuramente una questione complicata che, secondo Pedrizzi, non può essere lasciata a tempi indeterminati. Egli si chiede quale governo sarà disponibile a porvi rimedio entro la fine del 2026, periodo previsto per l'emanazione dei decreti applicativi, indovinando che pochi vorranno scontentare una parte dell'elettorato su un tema così delicato.

Pedrizzi ha inoltre posto l'accento su come politiche proibizionistiche, spesso sostenute da alcune forze politiche come il Movimento 5 Stelle e un segmento del Partito Democratico, oltrecchè essere miopi, sottraggano spazi al gioco legale favorendo l'ingresso della criminalità organizzata. Come dimostrano le operazioni delle forze dell'ordine, queste ultime, in particolare la Guardia di Finanza, hanno più volte evidenziato l'infiltrazione della malavita nel settore.

Nella sua articolata critica Pedrizzi lamenta anche la lettura distorta dei dati sul gioco pubblico, spesso rappresentata per ignoranza o peggio ancora per malafede. A suo parere, molte analisi errate sono dovute a una non conoscenza del contesto reale, che include anche una valutazione sommaria della cifra complessiva della raccolta e della spesa effettiva sostenuta dai giocatori. Tali imprecisioni fomentano un terrorismo politico che non trova adeguato contrappeso, neanche tra le fila del centro-destra, tradizionalmente più orientato alla difesa delle imprese e delle famiglie.

Pedrizzi critica anche la carenza di impegno nel garantire rappresentanza durante eventi chiave, come i recenti Stati Generali sul Gioco Pubblico ai quali ha partecipato, notando l'assenza di rappresentanti governativi e dei principali attori del mercato che avrebbero potuto dare un contributo sostanziale al dibattito in corso.

Tra gli aspetti che ha sempre promosso, Pedrizzi continua a sottolineare l'importanza di una chiara destinazione delle entrate fiscali provenienti dal gioco. A suo avviso, bisognerebbe seguire l'esempio di paesi come Spagna, Francia e Inghilterra, dove le entrate dei giochi sono vincolate a progetti di rilevanza sociale e culturale.

Infine, Pedrizzi identifica come possibile soluzione una condivisione delle entrate derivanti dal settore con gli enti locali, sulla base del principio di sussidiarietà. Ciò migliorerebbe la sinergia tra le istanze locali e nazionali nella gestione e nel controllo del gioco, in particolare per contrastare fenomeni come la ludopatia, mentre si ridurrebbero le distanze ideologiche ancora presenti tra i diversi schieramenti politici. L'impegno degli enti locali nelle attività di controllo del territorio e di lotta ai disagi sociali sarebbe riconosciuto e sostenuto da risorse provenienti dal settore stesso, creando un sistema di equilibrio e cooperazione.

Fonte e Foto: Agimeg.it

Pubblicato Giovedì, 10 Luglio 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 10 Luglio 2025

Marco P.

Marco P.

Editore professionista appassionato di sport come calcio, padel, tennis e tanto altro. Sarò il vostro aggiornamento quotidiano sulle nuove release di giochi nel mondo delle slot machine da casino sia fisico che online e inoltre, anche cronista sportivo.


Consulta tutti gli articoli di Marco P.

Footer
Articoli correlati
WorldMatch - Gambling software solutions
Infogioco.it - Sconti