Il tema del gioco pubblico in Italia è uno di quei nodi complessi che richiedono un approccio ponderato e basato su evidenze scientifiche. Coinvolge un settore di grande importanza sociale ed economica, che riguarda milioni di cittadini e offre lavoro a centinaia di migliaia di persone. Questo rende indispensabile un dialogo aperto e costruttivo tra tutte le parti interessate, partendo dalla constatazione che semplici slogan e posizioni ideologiche riduttive non possono fornire soluzioni adeguate.
La realtà del gioco pubblico comprende 33 tipologie di giochi e si articola su due canali distributivi: quello fisico e quello online. Ciascuno presenta caratteristiche e rischi distinti che richiedono regole precise per assicurare una tutela efficace a giocatori e operatori. L'eccessiva demonizzazione del gioco online, un fenomeno già visto in passato con le slot machine, ha dimostrato infatti di mirare spesso a obiettivi sbagliati, ignorando l'importanza di valutazioni obiettive e contestualizzate.
L'approccio più efficace consiste nell'adozione di misure razionali e differenziate, capaci di riconoscere le particolarità del settore e di orientare gli interventi necessari. Come sottolineato dall'avvocato Geronimo Cardia, presidente di ACADI, l'obiettivo deve essere quello di garantire un'attività di gioco regolamentata, sicura e sostenibile. In tale direzione, la tecnologia offre strumenti avanzati per costruire un ambiente di gioco più responsabile, attraverso apparecchiature d'avanguardia che proteggono la privacy degli utenti e riconoscono comportamenti problematici o il coinvolgimento di minori.
Quando identificano situazioni di rischio, questi dispositivi inviano automaticamente messaggi dissuasivi e coinvolgono i gestori dei punti vendita, visti come partner di controllo territoriale piuttosto che avversari. L'alternativa di percorrere strade semplicistiche, quali il proibizionismo indiscriminato da un lato o la liberalizzazione totale dall'altro, non solo dimostra scarsa efficacia, ma alimenta anche rischi di ambiguità e comportamenti dannosi.
L'approccio equilibrato suggerito da Cardia abbraccia una combinazione di innovazione tecnologica, consapevolezza diffusa, prevenzione e politiche attive, specie a livello locale. Tale approccio si estende a tutta la filiera del gioco pubblico che, attraverso leve quali la fiscalità, può sostenere un quadro strutturale volto al contrasto del gioco patologico, superando la vecchia divisione tra giochi 'buoni' e 'cattivi'.
Durante gli "Stati generali del gioco – La riforma nasca dal confronto e rimetta al centro la tutela della persona", tenutisi presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati, è stata sottolineata l'urgenza di avviare una profonda riflessione riformatrice del settore del gioco, partendo dal confronto e dalla collaborazione tra istituzioni, operatori del mercato ed esperti di settore. Questa riforma dovrebbe quindi mirare a instaurare un paradigma che metta al centro la salvaguardia del giocatore e la trasparenza delle operazioni, per una gestione del gioco più moderna e aderente alle esigenze sociali ed economiche del nostro tempo.
Fonte e Foto: Jamma.it