Sicilia lancia una proposta di legge contro l'abuso tecnologico infantile

Sicilia lancia una proposta di legge contro l'abuso tecnologico infantile

Nuove norme in discussione per limitare l'uso di dispositivi digitali tra i minori e promuovere la consapevolezza sui rischi legati alla tecnologia.

Una recente proposta di legge è giunta all'attenzione della Commissione Affari sociali della Camera italiana, sollevando il dibattito sull'uso della tecnologia tra i più giovani. Presentata il 13 giugno 2025 dall'Assemblea Regionale Siciliana, la proposta mira a stabilire regolamentazioni precise sull'impiego di dispositivi digitali ad onde radiofrequenza e sui videogiochi nei bambini sotto i dodici anni. La normativa è stata assegnata alla valutazione di diverse commissioni, tra cui la Prima e la Seconda, con particolare attenzione alle sanzioni, e la Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Nel cuore della proposta si trovano preoccupazioni di lungo corso spesso citate da pediatri e psichiatri italiani. Il problematico aumento del tempo passato davanti a smartphone e videogiochi tra i bambini, esacerbato dall’isolamento vissuto durante la pandemia di COVID-19, ha sollevato allarmi per la salute psicofisica dei più piccoli. La solitudine forzata ha portato ad un aumento della cosiddetta "nomofobia" o sindrome da disconnessione, che descrive la dipendenza da smartphone. Questa condizione è caratterizzata da sintomi quali ansia, difficoltà di concentrazione e disturbi del sonno.

L'esposizione continua ai dispositivi digitali ha evidenti ripercussioni anche fisiche: problemi posturali, tremori, e persino disturbi visivi come la secchezza oculare e lo strabismo. Studi condotti su adolescenti in Corea del Sud hanno dimostrato che tale dipendenza può creare danni comparabili a quelli delle dipendenze da sostanze, indicando una compromissione cognitiva e fisica preoccupante.

Un'ulteriore conferma arriva da una ricerca del Medical Center dell'ospedale pediatrico di Cincinnati, che ha evidenziato come un abuso dei media digitali possa influenzare negativamente la struttura del cervello dei bambini in età prescolare. I risultati indicano una minore integrità dei tratti di materia bianca, elemento fondamentale per il linguaggio e il controllo metacognitivo.

Queste preoccupazioni trovano un terreno fertile anche in Italia, dove l'uso precoce dei dispositivi digitali è ormai una realtà: otto bambini su dieci tra i tre e i cinque anni già sanno utilizzare un cellulare. L'educazione familiare vacilla, spesso per assenza di consapevolezza sui rischi da parte dei genitori stessi. L'uso dello smartphone come strumento sedativo è frequente, con il 30% che lo usa già durante il primo anno di vita del bambino.

La proposta di legge siciliana si propone di modificare questa tendenza, integrando nel percorso educativo dei più giovani corsi formativi sui potenziali danni psicofisici derivanti dall'abuso di questi dispositivi. Inoltre, invita alla realizzazione di campagne di sensibilizzazione su larga scala, volte a educare non solo i bambini, ma anche le loro famiglie e chi li accompagna nella crescita.

Il documento legislativo si articola in otto articoli, definendo innanzitutto cosa si intenda per dispositivo digitale a onde radiofrequenza e videogame. Prevede un divieto assoluto di utilizzo di questi strumenti nei primi cinque anni di vita e una graduale introduzione alla tecnologia sotto supervisione adulta negli anni successivi. Viene regolamentato anche l’uso a scuola e viene proposta l'attuazione di campagne informative sui rischi correlati.

Importante è il ruolo assegnato ai genitori e agli adulti responsabili, con obblighi chiari sull'uso dei dispositivi da parte dei minori. Sono previste sanzioni per chi violasse tali norme, con il 60% delle ammende destinate al Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.

In conclusione, l'iniziativa siciliana rappresenta un passo verso la creazione di un quadro normativo solido che tuteli l'infanzia dall'eccessivo e inappropriato uso delle tecnologie, un tema che, senza dubbio, continuerà a generare dibattito nei prossimi mesi.

Pubblicato Giovedì, 03 Luglio 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 03 Luglio 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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