Il 29 giugno 2025, una sentenza significativa del Giudice di Pace di Cagliari ha annullato un’ordinanza-ingiunzione emessa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Cagliari contro un concessionario di stato, azzerando una sanzione amministrativa di 10.000 euro. Questa decisione si distingue come un importante precedente poiché evidenzia la necessità di dimostrare concretamente la responsabilità soggettiva quando si contestano violazioni amministrative nei confronti dei concessionari di giochi.
La sentenza ha preso in esame un caso in cui si accusava il concessionario di mantenere rapporti con un punto vendita non iscritto al RIES, come previsto dalla L. n. 266/2005. Tuttavia, durante l’istruttoria è emerso che al momento della stipula del contratto, il punto vendita era regolarmente iscritto e che l’infrazione era maturata solo successivamente e all’insaputa del concessionario. Di conseguenza, il giudice ha ritenuto che mancasse l’elemento soggettivo necessario per giustificare la sanzione, ossia la prova di negligenza o dolo da parte del concessionario.
Lo Studio Legale Giacobbe Associati, rappresentante del concessionario, ha sottolineato che il giudice ha tenuto conto del fatto che il concessionario aveva messo in atto tutte le procedure di controllo previste dalla normativa di settore. Aveva conservato la documentazione RIES iniziale e mantenuto una tracciabilità adeguata dei flussi finanziari, senza mostrare segni di negligenza dopo il subentro di un nuovo gestore del punto vendita. Questo approccio del tribunale riafferma l’importanza di dimostrare la colpevolezza, piuttosto che basarsi su meri presupposti di violazione, spronando le amministrazioni a evidenziare trasparenza e accuratezza nelle loro azioni.
La pronuncia si colloca in un contesto giuridico ormai consolidato che richiede alle autorità di provare con rigore la colpevolezza del soggetto sanzionato. Tale principio è stato anche riaffermato dalla Suprema Corte di Cassazione in più occasioni, come sottolineato nelle sentenze n. 7885/2011 e n. 285/2018. Questa evoluzione giuridica non solo protegge le imprese da sanzioni ingiuste ma incoraggia anche un’implementazione più scrupolosa delle normative, premiando quelle che dimostrano una chiara posizione di controllo e vigilanza nei confronti dei subentri degli esercenti.
Il risultato di questa causa rappresenta una doppia vittoria per il commerciante multato non solo perché evita una pesante sanzione finanziaria, ma anche perché impone alle autorità regolatorie un onere della prova più rigoroso. Questo caso sottolinea dunque l’importanza della trasparenza e della diligenza da parte dei concessionari nel gestire complessi rapporti contrattuali e procedurali, un aspetto cruciale all’interno del panorama legale del gioco d’azzardo in Italia.