L'
Unione Europea
, ferma nella sua decisione di procedere con le
nuove regole
sull'
Intelligenza Artificiale
(AI), ha chiarito che non vi sarà alcun rinvio nella loro attuazione. Il
5 luglio 2025
,
Thomas Regnier
, rappresentante della
Commissione Europea
, ha confermato che il
AI Act
entrerà in vigore secondo il calendario prestabilito, ignorando così le richieste di rinvio da parte di grandi aziende tecnologiche come
Alphabet
, proprietaria di
Google
, e
Meta
.
Nella conferenza stampa, Regnier ha sottolineato che le prime disposizioni del regolamento sull'AI sono già in vigore da
febbraio 2025
. Le norme relative ai modelli di intelligenza artificiale più generici verranno applicate da
agosto 2025
, mentre le regolamentazioni per i sistemi considerati ad alto rischio entreranno in vigore da
agosto 2026
. Questo passo rappresenta un importante avanzamento nella strategia dell'Unione Europea per stabilire un controllo efficace su una tecnologia che sta diventando sempre più centrale nella nostra economia globale.
L’atto di regolamentazione prevede misure per rendere più snella la gestione amministrativa delle aziende, soprattutto le più piccole, che sono preoccupate per i costi elevati di conformità alle nuove normative. Una mossa che molti vedono come necessaria per garantire un equilibrio tra regolamentazione e innovazione tecnologica. Tuttavia, mentre alcune delle principali aziende nella sfera dell’AI chiedono di rivedere il calendario, temendo che la rigidità dei regolamenti possa rallentare il progresso e l'innovazione, la Commissione è decisa a stabilire un quadro legale chiaro e rigido.
La proposta del regolamento AI dell'UE è nata in un contesto di crescente dipendenza dalle tecnologie AI, che sono in gran parte sviluppate e dominate da entità statunitensi e cinesi. Sebbene la regolamentazione sia principalmente incentrata sulla sicurezza e la gestione etica dell'IA, mira anche a mantenere la competitività europea in un mercato globale in rapida evoluzione. Questa decisione arriva in un momento cruciale, mentre diversi paesi valutano come bilanciare la regolamentazione delle nuove tecnologie senza soffocare l’innovazione. Il dibattito continua, con le aziende che sollecitano un approccio più graduale, prevedendo che le nuove normative potrebbero comportare costi significativi per gli standard di conformità e rallentare lo sviluppo di nuove straordinarie applicazioni dell'intelligenza artificiale. Nonostante queste preoccupazioni, la Commissione resta irremovibile nel suo intento di garantire che l'Europa possa guidare nel settore AI con un modello di sviluppo sostenibile e ben regolamentato.
