Alla data odierna, Meta, gigante della tecnologia, continua a trovarsi in una situazione finanziaria preoccupante a causa delle ingenti perdite registrate dal suo reparto Reality Labs. Specializzato nello sviluppo di tecnologie di realtà virtuale e aumentata, Reality Labs ha accusato una perdita operativa straordinaria di 4,53 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell'anno. Questa cifra si contrappone ai ricavi, pari a 370 milioni di dollari, un dato inferiore alle aspettative degli analisti, che prevedevano ricavi per 381 milioni di dollari e perdite di circa 4,99 miliardi di dollari, come riportato da CNBC.
I Reality Labs di Meta supervisionano la linea di dispositivi di realtà virtuale Quest e collaborano con il colosso ottico franco-italiano EssilorLuxottica nel progetto degli occhiali smart Ray-Ban Meta. Meta prevede che queste tecnologie possano costituire la base per una nuova piattaforma computazionale immersiva, potenzialmente rivoluzionando il modo in cui interagiamo con l'intelligenza artificiale (IA).
La lunga e costosa ricerca nell'ambito delle realtà virtuale e aumentata ha portato, a partire dalla fine del 2020, a perdite complessive di quasi 70 miliardi di dollari. Nonostante ciò, il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, mantiene un atteggiamento fiducioso, calcolando che in futuro gli occhiali fungeranno da principale modalità di interazione con l'IA. Durante la presentazione dei dati trimestrali, ha dichiarato che tali dispositivi potrebbero diventare indispensabili come gli smartphone di oggi.
Nonostante le vendite del sistema Quest VR non abbiano raggiunto il successo sperato, gli occhiali smart Ray-Ban hanno mostrato segnali di crescita, con un aumento delle vendite oltre tre volte superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, come comunicato da EssilorLuxottica. Un segno di risposta positiva del mercato è il lancio di una nuova linea di occhiali smart HSTN, sviluppata in collaborazione con Oakley e presentata a giugno.
L'insicurezza sulle prospettive dei Reality Labs ha spinto Meta, nell'aprile scorso, a ridimensionare il numero di impiegati presso lo studio Oculus, dedito alla creazione di software VR e AR. Stando a fonti interne, questa decisione è stata una delle tante adottate per ottimizzare i costi e tentare di riportare in equilibrio il rapporto tra investimenti e guadagni nel settore delle tecnologie immersive.
Nel contato fra speranze di un successo tecnologico e la realtà di un mercato ancora da conquistare, Meta si trova di fronte alla sfida complessa di reinventarsi, con la speranza che la sua vision sull'intelligenza artificiale diventi una realtà per la popolazione globale, magari aprendo nuovi orizzonti non solo tecnologici ma anche culturali e sociali.