Scommesse in Regno Unito: Tradizione minacciata da nuove tasse

Scommesse in Regno Unito: Tradizione minacciata da nuove tasse

Il settore del betting britannico si confronta con possibili aumenti fiscali che potrebbero spingere gli scommettitori verso il mercato nero

Il mondo delle scommesse nel Regno Unito è oggetto di un acceso dibattito in seguito alla possibilità di un aumento della tassazione nel settore. Un sondaggio pubblicato da YouGov per il Betting and Gaming Council (BGC) ha evidenziato come il 74% degli scommettitori abituali consideri il betting una parte fondamentale del tessuto culturale ed economico britannico. Questa percezione arriva in un momento delicato, in cui il Tesoro britannico pondera cambiamenti significativi nell'imposizione fiscale sul gioco e sulle scommesse online.

Le preoccupazioni sono evidenti: l'aumento delle tasse potrebbe non solo colpire una tradizione consolidata, ma anche incentivare il ricorso al mercato nero del gioco non regolamentato. Questo settore illecito coinvolge già circa 1,5 milioni di britannici e muove fino a 4,3 miliardi di sterline ogni anno, sottraendo risorse preziose all'economia legale. In risposta alle potenziali nuove misure fiscali, il settore delle corse ippiche ha già pianificato di posticipare alcuni eventi programmati per il prossimo mese, muovendosi in segno di protesta per la mancanza di consultazione con i membri del BGC. Le entrate derivate dalle scommesse sono, infatti, cruciali per la sopravvivenza di questo sport.

Grainne Hurst, amministratrice delegata del BGC, ha affermato che per gli scommettitori il betting rappresenta un'attività di intrattenimento ma anche una componente preziosa della cultura britannica. Milioni di adulti ogni mese scommettono responsabilmente in varie discipline sportive, dalle corse ippiche al calcio, passando per il rugby e lo snooker. I membri del BGC sono impegnati a sostenere l'occupazione locale, a investire nelle comunità e a contribuire considerevolmente con miliardi di sterline in tasse fondamentali per i servizi pubblici essenziali.

Tuttavia, Hurst ha avvertito che questi importanti contributi economici e culturali sono in pericolo. Un ulteriore incremento delle tasse sugli operatori regolamentati potrebbe avere un impatto dannoso sugli scommettitori e spingere più persone verso il mercato nero, che non paga tasse, non supporta il lavoro e lo sport britannico, e non offre garanzie per un gioco responsabile. Secondo Hurst, solo una regolamentazione equilibrata e un regime fiscale stabile possono proteggere i consumatori, garantire posti di lavoro e mantenere il betting come una parte responsabile e in crescita del patrimonio culturale della Gran Bretagna.

Il sondaggio di YouGov ha anche rivelato un diffuso malcontento riguardo al controllo governativo, con circa il 31% degli intervistati che lamenta un eccessivo intervento su come le persone gestiscono le proprie finanze personali. Secondo i dati del BGC, i suoi membri sostengono 109.000 posti di lavoro, generano 6,8 miliardi di sterline per l'economia e versano 4 miliardi di sterline in tasse. Il settore delle corse ippiche riceve un contributo annuo di 350 milioni di sterline da sponsorizzazioni e diritti media, con ulteriori 40 milioni di sterline destinati alla English Football League e ai suoi club. Questi dati sottolineano l'importanza del settore non solo per l'economia, ma anche per lo sport e le comunità locali.

Ogni mese, circa 22,5 milioni di adulti nel Regno Unito partecipano alle scommesse, secondo l'ultimo NHS Health Survey for England. Tuttavia, lo studio ha rilevato che solo lo 0,4% della popolazione adulta rientra nella categoria dei giocatori problematici, un dato che invita alla riflessione sull'importanza di un equilibrio tra regolamentazione efficace e la preservazione delle libertà individuali in un settore che è parte integrante della società britannica.

Pubblicato Mercoledì, 20 Agosto 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 20 Agosto 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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