Corte UE: rischio rimborso perso per ritardi nelle segnalazioni

Corte UE: rischio rimborso perso per ritardi nelle segnalazioni

Un'importante decisione della Corte di Giustizia dell'UE sulle tempistiche di segnalazione delle frodi nelle operazioni bancarie

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha recentemente emesso una sentenza di fondamentale importanza per gli utenti dei servizi bancari dell'Unione. Questo verdetto influenzerà il modo in cui vengono trattate le segnalazioni di operazioni non autorizzate da parte degli utenti, specialmente quando si tratta di tempistiche di comunicazione.

Il caso all'origine di questa sentenza nasce in Francia e coinvolge un cliente della società Veracash SAS. Tra marzo e maggio del 2017, il consumatore ha subito una serie di prelievi quotidiani da una carta di pagamento che tuttavia non aveva mai ricevuto fisicamente. Il cliente, pur avendo diritto al rimborso secondo le normative europee, ha presentato la segnalazione circa due mesi dopo l'inizio degli addebiti non autorizzati.

Di fronte a questa situazione, i giudici francesi hanno rigettato la richiesta di rimborso, giudicando tardiva la notifica. Tuttavia, è stato necessario un chiarimento della Corte UE, sollecitata dalla Cour de cassation, il massimo organo giurisdizionale francese. La Corte UE ha così stabilito che il termine massimo di segnalazione di 13 mesi, previsto dalla normativa comunitaria, non sostituisce l'obbligo per l'utente di avvisare "senza indugio" il proprio prestatore di servizi di pagamento.

La sentenza chiarisce che il diritto al rimborso può essere perduto se la notifica viene effettuata in ritardo per ragioni di dolo o di grave negligenza. Questa condizione rimette una responsabilità significativa sugli utenti che devono essere attenti e tempestivi nel rilevamento degli addebiti fraudolenti.

Non meno rilevante è il dettaglio che in situazioni in cui si verificano operazioni multiple fraudolente utilizzando lo stesso strumento di pagamento smarrito o sottratto, il rischio di perdere il diritto al rimborso sussiste solo per quelle operazioni di cui la segnalazione è avvenuta in ritardo in modo gravemente negligente o con dolo. La prova che l'operazione fosse autenticata e registrata correttamente resta comunque una responsabilità che grava sul prestatore di servizi di pagamento.

Questo pronunciamento, mentre non risolve la controversia specifica in Francia, stabilisce un precedente vincolante per tutti i giudici dei paesi membri dell'Unione Europea che si trovano a dover esaminare casi simili. Gli utenti, dunque, sono ora chiamati a un comportamento di maggiore attenzione e rapidità nella comunicazione di anomalie, riducendo così il ventaglio di possibilità di ottenere un rimborso in presenza di negligenze.

Nel contesto odierno, in cui le transazioni elettroniche sono divenute parte integrante degli scambi commerciali e delle esperienze quotidiane dei cittadini europei, sentenze come questa sono destinate a ricoprire un ruolo cruciale nel determinare il rapporto fiduciario tra gli istituti finanziari e i loro clienti.

Pubblicato Venerdì, 01 Agosto 2025 a cura di Marta B. per Infogioco.it

Ultima revisione: Venerdì, 01 Agosto 2025

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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