La Marina degli Stati Uniti si trova a navigare in acque complesse, difendendo la sua controversa decisione di affidarsi esclusivamente ai servizi cloud di Microsoft Azure per le sue fondamentali operazioni informatiche. Un documento interno, recentemente rilasciato, mette in luce come la piattaforma NAVSEA, cuore delle operazioni della Marina e del Dipartimento della Difesa, consideri imprescindibile questa collaborazione con il colosso tecnologico.
Il dibattito su questa partnership si è acceso nel corso delle consultazioni del programma Joint Warfighting Cloud Capability (JWCC), che ha visto la partecipazione di importanti player tech come AWS, Google e Oracle. Nonostante la concorrenza agguerrita, è emerso chiaramente che Microsoft rappresenta l'unico fornitore capace di sostenere le complesse esigenze operative della Marina. Gli analisti sottolineano che un passaggio a un'architettura cloud diversa comporterebbe non solo un'enorme riprogettazione infrastrutturale, ma anche il rischio di compromettere missioni critiche.
La scelta di Microsoft, però, non è priva di critiche. In passato, la multinazionale è finita sotto i riflettori per una controversa decisione di esternalizzare determinati servizi digitali militari a personale cinese, decisione successivamente ritirata a causa delle polemiche sulla sicurezza nazionale. Inoltre, all'interno dell'Unione Europea, Google ha spesso puntato il dito contro il suo rivale, accusandolo di pratiche monopolistiche nel settore software per i provider cloud.
Il contesto non è mai stato privo di turbolenze. Nel dicembre 2022, la JWCC, una commessa da 9 miliardi di dollari, ha preso il posto del contratto Joint Enterprise Defense Infrastructure (JEDI), un progetto da 10 miliardi di dollari progettato per una durata decennale e assegnato a Microsoft prima della sua cancellazione, motivata da controversie industriali.
Guardando al futuro, con la scadenza del luglio 2025 che si avvicina, l'Agenzia governativa per i sistemi informatici di difesa (DISA) degli Stati Uniti sta valutando nuove partnership. L'idea è di collaborare con fornitori cloud meno rilevanti, costruendo un'infrastruttura basata su standard aperti di containerizzazione per ridurre la dipendenza da singoli giganti del settore.
Nell'alveo di questi cambiamenti, il progetto NAVSEA potrebbe allontanarsi dall'attuale configurazione centralizzata, cercando soluzioni più flessibili e resilienti. Tuttavia, il dibattito su costi, sicurezza e autonomia tecnologica continua a dominare le discussioni militari. La sovranità digitale e la flessibilità operativa restano al centro delle strategie future della Marina USA, in un contesto internazionale sempre più competitivo e dominato dai colossi tecnologici globali.