In un mercato del lavoro sempre più competitivo nel settore dell'Intelligenza Artificiale (AI), Google sta adottando una strategia singolare per rafforzare i propri ranghi: il richiamo dei suoi ex dipendenti, i cosiddetti "dipendenti boomerang". Secondo quanto riportato da CNBC, circa il 20% degli ingegneri software specializzati in AI assunti da Google nel 2025 sono ex dipendenti che avevano precedentemente lasciato l'azienda.
Questa mossa strategica arriva in un momento cruciale, con una crescente competizione per i talenti AI tra i principali attori del mercato, tra cui OpenAI, Meta, Anthropic e, naturalmente, Google. La società madre di Google, Alphabet, ha subito una delle più grandi riduzioni di personale della sua storia nel 2023, con il taglio di circa il 6% della forza lavoro, pari a 12.000 posti di lavoro. Questo ha creato un vasto bacino di ex dipendenti con competenze preziose nel campo dell'AI.
Un portavoce di Google ha confermato i dati a CNBC, sottolineando un aumento rispetto all'anno precedente nel numero di ricercatori AI provenienti dai suoi principali concorrenti: "Siamo entusiasti dei nostri progressi, delle capacità di calcolo e dei talenti che abbiamo. Gli ingegneri vogliono lavorare qui per continuare a creare prodotti innovativi".
John Casey, responsabile delle retribuzioni di Google, ha recentemente annunciato la strategia di riassunzione durante una riunione con i dipendenti. Ha spiegato che gli ingegneri software specializzati in AI sono attratti dalle significative risorse finanziarie di Google e dalla potente infrastruttura di calcolo necessaria per affrontare compiti complessi nel campo dell'AI. La capacità di Google di offrire un ambiente di lavoro stimolante e risorse all'avanguardia è un fattore chiave per attirare e trattenere i talenti.
Un esempio notevole di questo fenomeno è il ritorno in Google alla fine dello scorso anno di Noam Shazeer, uno specialista in AI che aveva lasciato l'azienda insieme a Daniel De Freitas nel 2021 per fondare la startup Character.AI. Ironia della sorte, De Freitas ora lavora con lui in DeepMind, una sussidiaria di Alphabet focalizzata sull'AI.
La ricerca e l'attrazione di talenti AI coinvolgono persino i vertici delle aziende. Secondo fonti di CNBC, il co-fondatore di Google, Sergey Brin, tornato dalla pensione nel 2023, ha occasionalmente contattato personalmente potenziali candidati per convincerli a unirsi all'azienda. Allo stesso modo, il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, si è rivolto personalmente a possibili candidati per conto della sua azienda, offrendo loro posizioni lavorative.
La strategia di Google di riassumere i suoi ex dipendenti riflette una tendenza più ampia nel settore tecnologico, in cui le aziende cercano di assicurarsi i migliori talenti in un mercato altamente competitivo. L'esperienza e la familiarità con la cultura aziendale dei "dipendenti boomerang" possono rappresentare un vantaggio significativo per Google, consentendo loro di integrarsi rapidamente e contribuire immediatamente ai progetti in corso.
Inoltre, la mossa di Google potrebbe essere interpretata come una risposta diretta alla crescente influenza di aziende come OpenAI e Meta nel campo dell'AI. Riportando in azienda i suoi ex talenti, Google mira a rafforzare la propria posizione di leadership nel settore e a competere efficacemente con i suoi rivali.
Il successo di questa strategia dipenderà dalla capacità di Google di offrire opportunità di crescita professionale e un ambiente di lavoro stimolante per i suoi "dipendenti boomerang". Se l'azienda riuscirà a creare un ambiente in cui i talenti AI si sentano valorizzati e motivati, potrà contare su un vantaggio competitivo significativo nella corsa all'innovazione nel campo dell'Intelligenza Artificiale. Le implicazioni di questa tendenza potrebbero rimodellare il panorama del lavoro nel settore tecnologico, con le aziende che si concentrano sempre più sul richiamo dei propri ex dipendenti come una fonte preziosa di competenze e talenti.


