Apple: Sconti agli sviluppatori UE non si traducono in prezzi più bassi per gli utenti

Un'indagine rivela che la riduzione delle commissioni voluta dall'UE non ha impattato sui prezzi delle app per i consumatori europei

Apple: Sconti agli sviluppatori UE non si traducono in prezzi più bassi per gli utenti

In risposta alle richieste dell'Unione Europea, in linea con il Digital Markets Act (DMA), Apple ha ridotto lo scorso anno le commissioni per gli sviluppatori operanti nel territorio UE, portandole in media al 20%. Ha inoltre concesso loro la possibilità di distribuire applicazioni al di fuori dell'App Store e di rinunciare al sistema di pagamento proprietario. Tuttavia, stando a quanto riportato da Reuters, un'indagine commissionata da Apple alla società di analisi Analysis Group, ha evidenziato che queste misure non si sono tradotte in una diminuzione dei prezzi per i consumatori finali.

Lo studio, che ha esaminato oltre 41 milioni di transazioni relative a 21.000 prodotti software, per un valore complessivo di 403 milioni di euro (circa 470 milioni di dollari) nel periodo compreso tra marzo e settembre 2024, ha rivelato che gli sviluppatori hanno mantenuto invariati i prezzi o addirittura li hanno aumentati per nove prodotti su dieci. Inoltre, più dell'86% del risparmio complessivo di 20,1 milioni di euro, ottenuto grazie alla riduzione delle commissioni, è andato a beneficio degli sviluppatori provenienti da paesi non appartenenti all'UE. Sebbene i prezzi siano stati ridotti per circa il 9% dei prodotti, l'indagine suggerisce che queste variazioni sono in linea con le normali fluttuazioni del mercato e, con ogni probabilità, non sono legate alla diminuzione delle commissioni.

I rappresentanti di Apple hanno sottolineato che «questo studio fornisce ulteriori prove del fatto che il DMA non apporta benefici ai consumatori sotto forma di prezzi più bassi. Allo stesso tempo, è noto che la regolamentazione crea nuove barriere per gli innovatori e le startup, esponendo al contempo gli utenti a rischi aggiuntivi». La Commissione Europea, che agisce in qualità di autorità antitrust dell'UE, al momento della pubblicazione non ha rilasciato commenti.

Il Digital Markets Act (DMA) nell'Unione Europea stabilisce un elenco di requisiti e divieti vincolanti per sette delle più grandi aziende tecnologiche, tra cui Apple, Alphabet, Meta e Microsoft, con l'obiettivo di garantire condizioni di parità tra tutti gli operatori del mercato, nonché di ampliare la scelta per gli utenti. L'entrata in vigore del DMA ha segnato un punto di svolta nella regolamentazione del settore tecnologico, con implicazioni significative per le strategie di business delle grandi aziende e per l'esperienza degli utenti. Resta da vedere se le misure implementate finora saranno sufficienti a raggiungere gli obiettivi prefissati o se saranno necessari ulteriori interventi per garantire un mercato digitale più equo e competitivo.

Le polemiche sulle commissioni applicate da Apple sull'App Store sono di lunga data, con molti sviluppatori che lamentano una percentuale troppo elevata che incide sui loro profitti e limita la loro capacità di innovare e competere. La decisione di Apple di ridurre le commissioni per gli sviluppatori UE è stata quindi accolta con favore, ma i risultati dell'indagine di Analysis Group sollevano dubbi sull'effettivo impatto di questa misura sui consumatori. Se da un lato la riduzione delle commissioni può aumentare i profitti degli sviluppatori, dall'altro non sembra tradursi automaticamente in prezzi più bassi per gli utenti, mettendo in discussione l'efficacia del DMA nel raggiungere uno dei suoi obiettivi principali: la tutela dei consumatori.

Inoltre, il fatto che la maggior parte del risparmio derivante dalla riduzione delle commissioni sia andato a beneficio degli sviluppatori extra-UE solleva interrogativi sulla reale portata del DMA e sulla sua capacità di favorire la concorrenza e l'innovazione all'interno del mercato unico digitale europeo. È possibile che le aziende tecnologiche stiano trovando il modo di aggirare le nuove regole o che siano necessari ulteriori interventi per garantire che i benefici della regolamentazione si traducano in vantaggi concreti per i consumatori europei.

Pubblicato Domenica, 16 Novembre 2025 a cura di Anna S. per Infogioco.it

Ultima revisione: Domenica, 16 Novembre 2025

Anna S.

Anna S.

Anna è una giornalista dinamica e carismatica, con una passione travolgente per il mondo dell'informatica e le innovazioni tecnologiche. Fin da giovane, ha sempre nutrito una curiosità insaziabile per come la tecnologia possa trasformare le vite delle persone. La sua carriera è caratterizzata da un costante impegno nell'esplorare le ultime novità in campo tecnologico e nel raccontare storie che ispirano e informano il pubblico.


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