UE in allarme: social media e minori, un connubio pericoloso?

Il Parlamento Europeo chiede regole più stringenti per proteggere i giovani dai rischi del web: dipendenza, azzardo e manipolazione

UE in allarme: social media e minori, un connubio pericoloso?

Il Parlamento Europeo ha lanciato un forte allarme riguardo all'impatto dei servizi digitali sui minori, chiedendo a gran voce regole più severe per arginare la dipendenza da internet, il dilagante gioco d'azzardo online e i subdoli meccanismi di design manipolativo utilizzati dalle grandi piattaforme digitali. Un rapporto approvato dalla Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori (IMCO) con 32 voti favorevoli, 5 contrari e 9 astensioni, denuncia senza mezzi termini il fallimento dei colossi digitali nel proteggere adeguatamente i giovani utenti, mettendo in guardia sui gravi rischi legati all'azzardo, alla dipendenza tecnologica e all'esposizione a contenuti potenzialmente nocivi.

Il documento approvato dal Parlamento Europeo sollecita la Commissione Europea ad agire con la massima urgenza per garantire l'applicazione effettiva del Digital Services Act, prevedendo sanzioni esemplari e, nei casi più gravi e allarmanti, il blocco dei siti web o delle applicazioni che mettono in pericolo la sicurezza e il benessere dei minori. Gli eurodeputati chiedono a gran voce l'introduzione di una "età digitale minima" di 16 anni per l'accesso ai social media, alle piattaforme di condivisione video e agli assistenti virtuali basati sull'intelligenza artificiale, a meno che non vi sia il consenso esplicito dei genitori. Viene inoltre proposto un limite minimo di 13 anni per qualsiasi tipo di utilizzo dei social network, una misura volta a proteggere i bambini più piccoli dai pericoli del mondo online.

Tra le raccomandazioni più rilevanti contenute nel rapporto, il Parlamento Europeo invita gli stati membri a vietare categoricamente per i minori i meccanismi che riproducono le dinamiche tipiche del gioco d'azzardo, come le famigerate "loot boxes" – pacchetti virtuali acquistabili all'interno dei videogiochi che offrono premi del tutto casuali – e le pratiche di monetizzazione dei contenuti realizzati da bambini e adolescenti, un fenomeno in crescita noto come "kidfluencing". Si chiede inoltre la disattivazione predefinita delle funzioni che creano dipendenza, come gli algoritmi progettati per spingere all'interazione continua e i sistemi di raccomandazione basati sulla profilazione personale degli utenti. Queste misure mirano a ridurre la dipendenza e il tempo trascorso online dai giovani.

Il Parlamento Europeo intende affrontare con determinazione anche le nuove e insidiose sfide poste dall'intelligenza artificiale, come le applicazioni che generano immagini di nudità manipolate senza il consenso delle persone coinvolte e i chatbot capaci di influenzare gli utenti attraverso interazioni ingannevoli e manipolative. L'obiettivo primario è quello di colmare le lacune normative esistenti e prevenire l'utilizzo di tecnologie che sfruttano la vulnerabilità dei minori per incrementare il traffico e i profitti delle aziende.

La relatrice del rapporto, Christel Schaldemose, ha sottolineato con forza che "il Parlamento Europeo sta compiendo un passo decisivo per elevare il livello di protezione dei minori online", proponendo un approccio integrato che combini limiti di accesso più severi con misure di sicurezza obbligatorie nella progettazione dei servizi digitali. Questo approccio mira a creare un ambiente online più sicuro e protetto per i giovani.

Un recente sondaggio Eurobarometro, pubblicato contestualmente al rapporto, rivela una tendenza preoccupante: i giovani europei stanno abbandonando i canali informativi tradizionali a favore dei social media, dove sono maggiormente esposti a disinformazione e contenuti sponsorizzati da influencer. Questo cambiamento rende ancora più urgente la necessità di proteggere i giovani dai rischi del mondo online.

L'iniziativa del Parlamento Europeo rappresenta un passo importante verso la creazione di un ambiente digitale più sicuro e protetto per i minori. Tuttavia, la sua efficacia dipenderà dalla capacità della Commissione Europea e degli stati membri di tradurre queste raccomandazioni in azioni concrete e di far rispettare le nuove regole da parte delle grandi piattaforme digitali.

La protezione dei minori online è una sfida complessa che richiede un approccio multidimensionale, che coinvolga non solo le istituzioni e le aziende, ma anche le famiglie e le scuole. È fondamentale educare i giovani a un utilizzo consapevole e responsabile dei media digitali, fornendo loro gli strumenti necessari per riconoscere e affrontare i rischi del web. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire un futuro digitale sicuro e prospero per le nuove generazioni.

Pubblicato Martedì, 21 Ottobre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Martedì, 21 Ottobre 2025

Marco P.

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