Giovanni Galeone, una delle voci più rispettate nel panorama calcistico italiano, noto per essere il mentore e guida di Massimiliano Allegri, ha concesso un'intervista ricca di spunti a La Repubblica Bologna. Durante questa conversazione, Galeone ha analizzato il confronto tra Allegri e Vincenzo Italiano, allenatore dei felsinei, fornendo al contempo alcune riflessioni preziose sull'attuale condizione del Milan, soprattutto alla luce delle ultime operazioni di mercato.
Uno dei punti salienti del discorso di Galeone riguarda il fatto che si aspettava l'arrivo di Allegri già dopo l'uscita di Fonseca, ritenendolo un errore significativo da parte della dirigenza del Milan. L'attuale composizione della squadra, secondo il decano dei tecnici italiani, è ben strutturata dal centrocampo in su, ma presenta criticità nel reparto difensivo, sia a livello di organizzazione che di individualità. Galeone sostiene che a Massimiliano Allegri serviranno tempo e forse alcuni nuovi acquisti per rafforzare adeguatamente la difesa.
Galeone ha ricordato un suo consiglio estivo ad Allegri, in cui suggeriva l'acquisizione di Granit Xhaka, definendolo un giocatore che avrebbe potuto apportare solidità al team. Tuttavia, Allegri aveva espresso riserve sulla velocità dello svizzero, definendolo lento e preferendo orientarsi verso altri profili. Alla fine, il Milan ha optato per l'ingaggio di Luka Modric, lasciando l'ex Arsenal fuori dai piani futuri. Galeone ha colto l'occasione per ricordare come Allegri avesse declinato offerte prestigiose, tra cui quelle del Paris Saint-Germain e dell'Arsenal, perché riteneva la Ligue 1 poco competitiva rispetto ad altri contesti.
Parlando di Italiano, Galeone ha evidenziato i progressi compiuti dal tecnico, suggerendo che un giorno potrebbe ricoprire un ruolo di rilievo come Commissario Tecnico. Italiano, vincendo un trofeo, ha acquisito una maggiore sicurezza e ha rafforzato la fiducia dei suoi giocatori. Galeone ha sottolineato che uno degli aspetti che accomuna Allegri e Italiano è la capacità di conferire un'identità chiara alle loro squadre, un tratto distintivo in un campionato dove spesso manca chiarezza nelle idee di gioco.
In un'analisi più ampia, questo scenario riflette la continua evoluzione del calcio italiano e le sue dinamiche complesse. Il Milan, sotto la guida di Allegri, si trova a un crocevia significativo, dove le scelte di mercato e l'identità di gioco rivestiranno un ruolo cruciale per le ambizioni future. Allo stesso tempo, allenatori emergenti come Italiano rappresentano la nuova generazione di tecnici, pronta a lasciare un segno distintivo nel calcio italiano e forse, in un futuro non troppo lontano, a livello internazionale.